ZTE mette in bacheca un importante certificato che avvalora gli sforzi del gruppo nello sviluppo di strumenti per le reti 5G. Il gruppo ha infatti ottenuto dalla British Standards Institution (BSI) l’importante certificazione ISO/IEC 27701:2019 relativa alla protezione dei dati personali.
ZTE, certificata ISO/IEC 27701:2019
ISO sta per International Organization for Standardization, mentre IEC sta per International Electronical Commission: il combinato disposto dei due gruppi getta le basi per standard internazionali che debbono regolamentare e certificare protocolli, strumenti e dispositivi sulla base delle normative esistenti. Quello ricevuto da ZTE è pertanto un vero e proprio bollino di qualità che certifica la bontà di quanto posto in essere.
Attraverso due fasi di audit e di valutazione completa, il processo di protezione della privacy di ZTE, che comprende la R&S e la manutenzione dei prodotti 5G, è stato approvato da BSI.
Non si tratta certo di un aspetto secondario, anzi: il conseguimento di certificazioni di questo tipo consente a ZTE di presentarsi sul mercato del 5G con un importante ed ulteriore passaporto di affidabilità: il rapporto fiduciario tra Stati e aziende è infatti stato messo in discussione negli ultimi mesi da frizioni geopolitiche che hanno reso più complessa la comprensione degli equilibri esistenti, ma il fronte delle certificazioni è la miglior chiave di lettura per comprendere ove le aziende stiano operando in trasparenza ed in piena compatibilità con i requisiti di sicurezza e privacy. Questo certifica il nuovo riconoscimento: la stretta e completa conformità con uno standard internazionale di grande rilevanza in tema di tutela della privacy.
Lo standard, nella fattispecie, definisce un set di controlli strutturato anche e soprattutto in ottica GDPR: i controlli operativi vengono così posti in essere in modo coordinato e consentono di offrire prova di conformità e relativa certificazione. ZTE spiega in proposito come la tutela della privacy sia integrata nei propri prodotti come vero e proprio asset da offrire ai 160 paesi presso i quali già sta operando. La certificazione è il risultato del lavoro portato avanti negli anni per giungere ad un sistema di compliance management “end-to-end, closed-loop e process-oriented“.