Si tratta di un traguardo tra i più ambiziosi nel vasto universo social: guidare il pianeta Facebook verso il miliardo di abitanti . E il fondatore del sito in blu è sembrato particolarmente sicuro, quasi anni luce lontano da quel sudore improvviso che lo aveva costretto a separarsi dalla sua leggendaria felpa con cappuccio.
Ma lì c’erano in ballo spinose questioni legate alla privacy. Mentre al Cannes Lions International Advertising Festival l’audience è sembrata più adatta per illustrare al mondo l’entusiastico pensiero di Mark Zuckerberg, il CEO del social network già più popolato del web.
Gli attuali 500 milioni di utenti iscritti sarebbero quindi destinati a raddoppiare , come “garantito” da Zuckerberg in terra francese . E si tratterebbe di una questione squisitamente strategica, sulla pianta di una specie di Risiko social . Dal momento che – sempre stando alle parole del CEO di Facebook – la Russia contribuisce attualmente con un numero di utenti pari a circa un milione.
Evidentemente troppo pochi. Zuckerberg ha perciò illustrato una sorta di piano di conquista, con almeno quattro paesi che dovrebbero presto convertirsi alla condi visione portata avanti dal sito in blu. Ovvero la Russia, il Giappone, la Cina e la Corea . Perché è proprio in queste quattro aree che Facebook non rappresenta il social network più utilizzato.
Ma Zuckerberg non ha parlato solo di utenti e paesi da colonizzare. Sempre dal palcoscenico di Cannes ha infatti annunciato l’imminente lancio di un servizio di geolocalizzazione interno alla piattaforma in blu. Una mossa che ha seguito a ruota quella precedentemente annunciata da Twitter, ovvero un social network che per lungo tempo ha fatto gola all’ex-studente di Harvard.
Il CEO di Facebook aveva infatti provato inizialmente ad acquisire la piattaforma cinguettante, per poi iniziare ad imitarne alcune funzioni. Ma ora pare che Zuckerberg non abbia più paura di Twitter, come spiegato nel corso di un’intervista apparsa online, sul sito InsideFacebook .
Il sito da 140 caratteri crescerebbe a ritmi meno sostenuti di quelli di Facebook. Per questo ci vorrebbe – secondo Zuckerberg – un anno intero affinché Twitter riesca a diventare più grande del sito in blu . Posto ovviamente che quest’ultimo si fermi di colpo o all’improvviso inizi a perdere utenti.
Effettivamente, c’è chi ha sottolineato come nel febbraio del 2009 Facebook abbia marciato ad un ritmo di 25 milioni di iscritti al mese . Ritmo che sembra calato nettamente nello scorso aprile, quando i milioni di utenti sono stati solo 13-15. Probabilmente colpa della bufera internazionale sulla questione privacy. Ma Zuckerberg è ancora sicuro: nel 2010 il fatturato totale del suo sito supererà il miliardo di dollari .
Mauro Vecchio