Meta ha rilasciato ieri sera il nuovo modello Llama 3.1 405B e versioni aggiornate dei modelli Llama 3.1 8B e 70B. Mark Zuckerberg ha scritto un lungo post sul blog ufficiale per spiegare i vantaggi dell’approccio open source e quindi gli svantaggi dei modelli IA closed source.
Perché Llama è open source?
Il nuovo modello Llama 3.1 può essere scaricato dal sito di Meta o da Hugging Face. Gli sviluppatori possono integrarlo in app e servizi o usare l’output per migliorare agli modelli. Essendo open source, il modello può essere personalizzato in base a specifiche necessità, effettuando l’addestramento con i dati aziendali.
Zuckerberg evidenzia che, a differenza dei modelli closed source, i modelli Llama possono essere eseguiti su qualsiasi servizio cloud o localmente (senza condividere dati con Meta). I modelli open source sono in generale più sicuri. Il CEO sottolinea anche i vantaggi per la stessa azienda di Menlo Park. È possibile offrire servizi IA senza essere vincolati a piattaforme di terze parti, a regole arbitrarie e “tasse” (il riferimento è ad Apple).
Zuckerberg afferma che l’approccio open source è un vantaggio per la ricerca scientifica. Tutti possono accedere alla tecnologia. Dato che i modelli sono open source, chiunque può verificare il codice e individuare eventuali vulnerabilità. Il CEO respinge infine le critiche secondo cui i modelli open source possono essere sfruttati per scopi illeciti.
Open source non significa però tutto gratis. L’accesso tramite API ai modelli ospitati sul cloud è a pagamento. Secondo il ricercatore Simon Willison, Zuckerberg usa il termine “open source” in modo sbagliato. Per usare i modelli è necessario accettare una licenza e rispettare le condizioni d’uso, quindi Meta potrebbe tecnicamente e legalmente bloccare l’uso di Llama 3.1 o dei suoi output in qualsiasi momento.