“Possiamo batterli, ma non sarà facile”. Parola del CEO di Microsoft Steve Ballmer, nel corso di un’intervista in un novembre di quasi cinque anni fa. Era appunto il 2006 quando il colosso di Redmond si preparava per una delle sfide di mercato più ardue, nel certo ambizioso tentativo di conquistare i favori di una nuova generazione di ascoltatori.
BigM avrebbe investito centinaia di milioni di dollari entro un lustro, per riuscire nella grande impresa: battere Apple – e un iPod giunto alla sua quinta generazione – con un player agguerrito come Zune. Ma Ballmer era stato forse più realista del re, dal momento che il cosiddetto iPod killer non aveva mai nemmeno ferito il gigante di Cupertino.
Le indiscrezioni ora si affollano, ad annunciare un’imminente eutanasia da parte di Microsoft. L’azienda di Redmond smetterà di produrre nuove versioni del suo player multimediale , non certo accolto nel migliore dei modi da un mercato dominato – 77 per cento per Apple, almeno secondo NPD Group – dai device prodotti a Cupertino.
I rumors hanno riecheggiato chiaramente: Microsoft non avrebbe intenzione di abbandonare i servizi software legati a Zune, che continueranno ad essere implementati nei principali dispositivi mobile basati su Windows Phone 7 . Le attuali versioni hardware di Zune proseguiranno sul proprio cammino di mercato, in attesa di un vero e proprio vicolo cieco.
“Non abbiamo alcunché da annunciare su un altro dispositivo Zune – si può leggere in un comunicato di Microsoft che ha praticamente sorvolato le indiscrezioni – di recente abbiamo introdotto Zune HD in Canada e continueremo a supportare i nostri device negli Stati Uniti. La nostra strategia a lungo termine si concentrerà sulla forza dell’intero ecosistema Zune attraverso le varie piattaforme Microsoft”.
Ma gli osservatori sembrano ormai concordi, tanto da indicare il 2011 come l’anno di morte dei player Zune. Microsoft avrebbe commesso più di un errore , a partire da un mancato impegno a livello di marketing per finire con un vero e proprio vuoto di mercato nei paesi esteri . Apparirebbe chiaro come la priorità attuale di BigM sia l’aspetto software.
Eppure Microsoft aveva deciso di correre dei rischi, anche consistenti. Zune poteva contare su uno schermo più grande di quello di iPod e sul legame con il suo marketplace . Il player offriva così agli utenti un modello di sottoscrizione di tipo all-you-can-listen , cosa che mancava – manca tuttora – su iPod.
Ma forse gli utenti statunitensi hanno preferito ascoltare la musica sui loro smartphone, rendendo di fatto vani i tentativi di BigM. Le due creaturine social Kin One e Kin Two dovevano servire anche a questo, successivamente uccise da Microsoft a causa di un colossale flop nelle vendite.
Si rifaranno ora i servizi legati al software di Zune? Il recente accordo con Nokia fa certo ben sperare gli uomini di Redmond, che opteranno per un’integrazione negli ambienti Windows Phone 7. Il futuro potrebbe però essere rappresentato dalla nuvola, come ipotizzato da altre voci su un prossimo servizio in streaming chiamato Ventura .
Mauro Vecchio