È la fine , ormai unica amica del player multimediale che avrebbe voluto lanciare il ruvido guanto di sfida all’intrattenimento targato Apple. Intervenuti nel corso dell’ultima edizione losangelina della convention E3 i vertici di Microsoft hanno dunque confermato il definitivo trapasso di Zune. Il servizio musicale made in Redmond inizierà così il suo viaggio verso il paradiso (inferno?) dei fallimenti di mercato.
“Zune è per noi un grandissimo investimento – dichiarò nel lontano 2006 l’allora chairman di BigM Bill Gates – È una visione che ci porterà avanti di anni”. Sei anni dopo, il grande ex Robbie Bach parlerà a ruota libera del grande fallimento del lettore multimediale, vittima di un “messaggio di marketing confuso” in relazione ad un industria musicale totalmente ai piedi del colosso di Cupertino.
L’addio a Zune coincide ora con la nuova avventura di Microsoft nei succulenti settori dell’ entertainment videoludico e musicale. Sempre nel corso dell’ultima edizione di E3 , l’azienda statunitense ha annunciato l’imminente espansione del servizio Xbox Live, che vuole ormai diventare un vero e proprio centro multimediale da salotto. BigM ha portato a casa accordi con la Major League Baseball, ma anche con Netflix e il broadcaster HBO .
Dunque non solo videogiochi all’ultimo grido. I possessori di console potranno guardarsi un film a noleggio oppure seguire un incontro – dal vivo e in streaming – dei grandi eventi sportivi negli States . E l’offerta legata all’intrattenimento casalingo non finisce qui. Anche noto come Woodstock , il servizio Xbox Music permetterà agli utenti di ascoltare oltre 30 milioni di brani su console, tablet e dispositivi basati su Windows 8 .
Xbox Music prevederà uno store per lo scaricamento dei brani, ma anche offerte a sottoscrizione e un servizio di raccomandazione in base ai gusti personali . Gli stessi utenti potranno condividere canzoni sui principali social network, oltre alla possibilità di creare playlist di gruppo. Con la speranza che il nuovo ecosistema multimediale possa davvero dar fastidio alla Mela, che nel salotto a parte l’hobby della AppleTV non ci ha ancora messo piede.
Mauro Vecchio