Roma – Continua a far parlare di sé il sistema di restrizioni adottato da Microsoft per Zune , il lettore multimediale: i brani di artisti di successo acquistati dallo Zune Marketplace , denunciano ora gli utenti, in molti casi non possono essere condivisi con altri utenti via WiFi , perché è così che hanno deciso le rispettive etichette discografiche. E la condivisione via WiFi è, fin dal lancio, una delle opportunità su cui più punta BigM per caratterizzare il proprio player in un mercato fin qui dominato da Apple e Creative.
La segnalazione arriva da più parti: ne parlano tra gli altri Boing Boing ed Engadget . Non bastasse la limitazione di tre ascolti/tre giorni per la presenza dei brani condivisi sul lettore, già aggirata nel novembre scorso , sembrerebbe confermata l’impossibilità di condividere le “hit” di certi autori baciati dal successo appartenenti alle scuderie di Universal e Sony: “Non è possibile inviare alcune canzoni a causa delle restrizioni dei diritti di utilizzo”, si legge laconicamente sullo schermo del player qualora si tenti di condividere i brani che vanno per la maggiore.
Secondo il pensiero delle major, il fatto che l’utente abbia regolarmente pagato il dovuto per scaricare il file non è una buona motivazione per metterlo in condivisione insomma: Engadget fa una stima approssimativa “non basata su principi scientifici”, arrivando a dire che il 40-50% degli artisti sono “non condivisibili” .
Cominciano dunque a farsi sentire gli accordi che Microsoft ha stipulato con le “grandi sorelle” della musica per garantire il loro supporto a Zune: pur di farle sentire “a casa propria”, Redmond ha lasciato mano libera per quanto riguarda le restrizioni da applicare ai contenuti. Già ha fatto discutere la Zune-tassa di Universal emersa qualche mese fa, secondo cui per ogni player venduto la major riceve in cambio, senza altra condizione alcuna, poco più di un dollaro.
Emergono anche altri retroscena dell’avventura Zune, come l’estratto di una corrispondenza email tra due manager Microsoft avvenuta nel 2003: Jim Allchin (già co-presidente della divisione Piattaforme e Servizi) e Amir Majidimehr (Vice presidente del gruppo Consumer Media Technology) nel “carteggio digitale” si scambiano vivaci considerazioni sulla scarsa qualità dei lettori presenti sul mercato , arrivando ad ipotizzare di corrispondere sostanziosi bonus monetari per quei produttori capaci di tirare fuori dispositivi “decenti”. Qualora l’ipotesi non avesse funzionato, chiosa Majidimehr, sarebbe stato il caso di “tirarsi su le maniche” e produrre hardware in proprio. Della serie La Genesi di Zune, capitolo 1, versetto 10.
Metafore a parte, i piani di diffusione di Zune nel mondo vanno avanti e già si comincia a parlare del debutto del lettore sul mercato continentale europeo , evento che si prevede possa avvenire non prima della parte finale del 2007. A rivelarlo è Jason Reindorp, direttore del settore Marketing di Microsoft: Reindorp dichiara che l’obiettivo di Zune non è arrivare a tallonare le stratosferiche cifre di vendita di Apple , ma raggiungere il piano triennale di consolidamento della presenza di Zune sul mercato, e prima ancora arrivare a vendere 1 milione di unità per il 30 giugno prossimo, giorno conclusivo dell’anno fiscale in corso.
Zune ha finora raggiunto il 10,2% dello share del mercato negli USA nella categoria dei player da 30 Gigabyte, ma gli europei ansiosi di metterci su le mani dovranno aspettare ancora un bel po’, almeno fino al prossimo Natale : stando a quanto dichiara Reindorp, tradizionalmente l’industria si muove in “questa sorta di ciclo da Natale a Natale”, focalizzando i “grandi annunci” in questo cruciale periodo dell’anno.
Alfonso Maruccia