Roma – C’è entusiasmo nelle parole con cui i discografici hanno accolto un annuncio che appare clamoroso, quello secondo cui la magistratura russa ha aperto ufficialmente una indagine attorno ad alcuni dei più celebri siti russi che da lungo tempo vendono mp3 ad utenti di tutto il mondo. Ad un prezzo irrisorio e senza alcuna autorizzazione, almeno così dicono le major.
Ad essere preso di mira per primo è il conosciutissimo allofmp3.com , sito che come molti altri spazi web russi, alcuni dei quali suoi partner diretti, offre per uno o due euro la possibilità di scaricare interi album di artisti di molti diversi paesi. Tra questi, anche nomi molto noti della musica leggera, dai Beatles a Madonna passando per Sting, REM, la discografia completa di Adriano Celentano e via dicendo.
Come sottolinea IFPI , la federazione internazionale dei fonografici, i gestori di allofmp3.com sono accusati di essere implicati in un’operazione commerciale pirata su vasta scala “che offre musica in vendita in Russia e nel mondo senza alcuna autorizzazione dei detentori dei diritti d’autore”.
Da lungo tempo le major della discografia internazionale chiedono l’intervento delle autorità contro un fenomeno, quello degli mp3 a mezz’euro , e lo scorso ottobre proprio IFPI ha ottenuto la rimozione di 50mila brani musicali in mp3 offerti da uno dei siti più conosciuti, JetGroove . In quel caso l’operazione di denuncia e pressione delle major era stata facilitata dal fatto che i server su cui poggia il sito si trovano negli Stati Uniti, dando quindi maggiori appigli per un’azione legale.
Ma allofmp3.com, proprio come mp3search.ru e tanti altri, è finito nel mirino perché i “suoi” vasti cataloghi di musica, divisi per genere e per autore, sono in vendita a bassissimo prezzo e vengono continuamente aggiornati con le più recenti release musicali. Sono 300mila i brani messi a disposizione da allofmp3.com.
Non desta invece sensazione il fatto che prima di spingere le autorità russe ad agire su questo fronte sia passato così tanto tempo. Esse sono da sempre accusate dall’industria occidentale di non tenere in debito conto il diritto d’autore e il copyright e di non combattere a dovere pirateria e contraffazione. In Russia l’industria musicale stima che il 64 per cento della musica che circola sia pirata .
Stando a quanto emerso, dell’indagine si sta occupando la polizia criminale di Mosca che nei giorni scorsi ha consegnato alla Procura di Mosca le prime rilevazioni effettuate. A questi documenti si sono aggiunte le memorie che IFPI ha fatto avere alla Procura. Per sapere se le indagini preliminari si tradurranno in un caso penale vero e proprio occorrerà attendere la decisione del procuratore generale, attesa entro un massimo di 30 giorni.
“Abbiamo dichiarato più volte – ha spiegato il direttore IFPI di Mosca Igor Pozhitkov – che allofmp3.com non ha licenza per distribuire il repertorio delle nostre associate in Russia o altrove. Siamo quindi felici che la polizia abbia portato questo grave problema all’attenzione del procuratore. Speriamo e ci aspettiamo che il caso andrà avanti, visto che coinvolge la vendita e la distribuzione digitale di lavori protetti da diritto d’autore senza il consenso dei detentori dei diritti”.
Da segnalare, che sia allofmp3.com che mp3search.ru e gli altri siti del network sostengono sulle proprie pagine di agire nel rispetto della legge russa e con l’autorizzazione della società russa che si occupa della raccolta dei diritti.