L’anno nuovo inizia per Apple all’insegna del rinnovamento, e ci sono tutte le premesse per supporre che tutto il 2002 continuerà su questa strada. Prima di fare previsioni, però, analizziamo i fatti di questo Macworld expo che si è appena concluso. Il punto forte della manifestazione è stata la presentazione da parte di Apple di tre nuovi prodotti: l’iBook con schermo da 14″, il nuovo iMac e un’applicazione di cui si era tanto vociferato in passato: iPhoto.
L’iBook con schermo da 14″ rappresenta la normale evoluzione dettata dall’andamento delle vendite del 2001. Nell’anno appena concluso Apple ha venduto discretamente bene (molto bene se analizziamo l’andamento generale del settore), trainata soprattutto dal successo delle macchine portatili, ed in particolar modo del “piccolo” iBook. L’unico neo della precedente linea di portatili era costituito dalla mancanza di una macchina per chi, pur senza richiedere la potenza di un Titanium-G4, desiderava uno schermo più ampio. Il nuovo iBook va a coprire alla perfezione questa fascia di utenza, con una macchina dal giusto prezzo intermedio (2.200 euro) proposta in versione combo, con lettore DVD/CD-RW, 256 MB di RAM e Hard Disk da 20 GB. Il nuovo iBook, dimensioni a parte, è identico al precedente e incorpora una batteria che gli assicura un’autonomia di 6 ore.
iPhoto è l’applicazione della quale si era tanto parlato in passato e che rappresenta per le immagini quello che iMovie ed iTunes rappresentano, rispettivamente, per i filmati e per la musica. Quella che ad una prima occhiata potrebbe sembrare un’applicazione di poca importanza, dopo un’analisi più approfondita mostra tutte le sue importanti potenzialità, valorizzate dal fatto che, come gli altri software Apple prima citati, si tratta di un’applicazione free.
L’interfaccia e l’impostazione dei comandi rispecchiano lo stile degli ultimi applicativi, e la semplicità d’uso non è da meno. Con pochi click (o tramite il drag&drop) possiamo importare le immagini da una sorgente esterna (macchina fotografica digitale) o da file già residenti sull’hard disk, organizzarle in album o categorie, e associare loro dei commenti o delle parole chiave per un’immediata ricerca. Ogni immagine può essere modificata nelle sue caratteristiche basilari (rotazione, ritaglio, colore/BN, correzione occhi rossi, ecc.) ed il risultato del nostro lavoro può successivamente essere stampato, esportato in diversi formati e condiviso con gli altri utenti (anche in rete). Infine possiamo creare delle presentazioni per i nostri album, aggiungendo un sottofondo musicale e creando un filmato QuickTime con le nostre immagini più belle.
L’innovazione più grande introdotta al Macworld arriva comunque dal completo rinnovo dell’iMac: dopo circa tre anni e mezzo di onorato servizio, il vecchio iMac va in pensione cedendo il passo ad una macchina dalle caratteristiche estremamente interessanti. La prima cosa che salta all’occhio è, ovviamente, il nuovo design molto particolare: può piacere o meno (personalmente mi aspettavo qualcosa di completamente differente) ma in ogni caso dimostra ancora una volta l’attenzione prestata da Apple ad ogni minimo particolare delle sue macchine. Lo schermo LCD tanto invocato negli expo precedenti è finalmente arrivato, ed è collegato in maniera quasi “eterea” ad una base semisferica dal diametro di 27 centimetri che incredibilmente racchiude tutto il computer, alimentatore compreso.
Si tratta di un’ingegnerizzazione ancora più spinta di quella che aveva portato nell’estate del 2000 alla commercializzazione del Cube, uno studio che (in base alle dichiarazioni di Apple stessa) ha richiesto due anni di lavoro, dando così credito alle voci che preannunciavano l’uscita di questo modello già da diverso tempo. Ma non è solo l’esterno ad essere rinnovato, anzi, le maggiori novità si trovano forse all’interno: per dare il gusto valore ad una macchina tanto ambiziosa, sull’iMac non viene più montato il PowerPC-G3, ma il più potente G4, in tagli da 700 MHz e 800 MHz, e una scheda grafica ad alte prestazioni. Inoltre il modello top della nuova gamma offre 256 MB di RAM, un hard disk da ben 60 GB ed il masterizzatore di DVD. Considerando che arriva con un monitor LCD da 15″ e che viene venduto a 2.200 euro, si tratta di una macchina dal rapporto prezzo/dotazione molto conveniente.
Quali osservazioni possiamo fare in base a questi fatti? Prima di tutto il nuovo iMac possiede caratteristiche (G4 e SuperDrive) che gli permettono di fare diretta concorrenza con le attuali macchine della fascia più alta, tanto più se consideriamo il fatto che costano meno e comprendono nel prezzo un monitor LCD. Ci dovrebbe attendere a breve (al più tardi in occasione del prossimo expo di Tokio che si terrà a marzo) un rinnovo delle macchine professionali. Le voci sul processore PowerPC-G5 da 1,6 GHz circolano già da diversi mesi, tanto che alcuni davano per certo l’annuncio già durante questo expo. Ammesso che il nuovo processore sia già disponibile in quantità industriale, Apple avrebbe presentato troppe novità in un colpo solo, offuscando così parte degli annunci. Ci sono inoltre altri elementi a giustificare questo comportamento: prima di tutto la nuova linea di iMac sarà completata solo a marzo, quando ci si aspettano le nuove macchine professionali; in secondo luogo sull’acquisto degli attuali G4 ci sono forti sconti se si abbina un monitor LCD Apple. C’è inoltre da tenere presente che il nuovo iMac ha un prezzo di ingresso che si discosta di ben 600 euro rispetto al precedente modello di ingresso, anche se offre una dotazione superiore a quella del precedente modello top (che aveva lo stesso prezzo). È probabilmente per questo motivo che i vecchi iMac sono comunque rimasti a listino, per assicurare una macchina di ingresso a basso costo, almeno per adesso. Anche da questo punto di vista è probabile cha verso marzo si esauriscano le scorte di vecchi iMac e il nuovo nato resti l’unica macchina entry-level a disposizione.
Con il nuovo iMac Apple abbandona definitivamente ogni monitor CRT, abbracciando a pieno campo la tecnologia dei display a cristali liquidi. Questa scelta così radicale e unica nel suo genere (almeno per quanto mi risulta), dimostra la volontà di Apple di anticipare i tempi, anche a costo di rimetterci proponendo le tecnologie più interessanti ma anche più costose: a mio avviso in questo caso si tratta comunque di una scelta azzeccata, e l’ampio numero di monitor richiesti dal mercato permetterà presto ad Apple di abbassare i costi anche per l’utente finale. La stessa decisione di proporre il Superdrive su una macchina comunque destinata ad un’utenza consumer è indice di quanto Apple creda nel futuro di un settore nel quale è sempre stata all’avanguardia.
Un’ultima considerazione sui processori scelti: ora che anche l’iMac monta un G4, l’iBook resta l’unica macchina ad utilizzare ancora il G3. Sappiamo che Mac OS X e le sue applicazioni traggono molti benefici dall’utilizzo delle istruzioni Altivec dei G4, quindi in vista di ulteriori sviluppi di questo processore, si tratta indubbiamente della scelta migliore. Inoltre le scelte attuali fanno pensare ad una prossima situazione in cui tutta la linea di computer Apple sia ben distinta anche da questo punto di vista: iBook (le macchine più piccole della famiglia) con processore G3, iMac e PowerBook con processore G4, e macchine professionali con processore G5. Tutto questo affidandosi nuovamente alle previsioni di Motorola e confidando nelle indiscrezioni che vedono il G5 ormai alle porte (e soprattutto con le caratteristiche promesse).