Punto Informatico? Covo del cybercrime

Punto Informatico? Covo del cybercrime

Lo sostiene una singolare missiva giunta in redazione che, oltre ad una richiesta di denaro, contiene accuse assai pesanti rivolte al quotidiano informatico
Lo sostiene una singolare missiva giunta in redazione che, oltre ad una richiesta di denaro, contiene accuse assai pesanti rivolte al quotidiano informatico

Roma – Qualche giorno fa è arrivata in redazione l’email postata qui di seguito, inviata in copia alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria, nella quale la signora Loredana Morandi, titolare di alcuni siti web, accusa Punto Informatico di essere una sorta di covo dell’illegalità e di aver persino defraudato lei stessa dei suoi diritti. Un testo che la stessa Morandi ha pubblicato anche sul proprio sito giustiziaquotidiana.net .

Punto Informatico, nonostante falsità così evidenti e una diffamazione così pesante, ha deciso per il momento di astenersi dal ricorrere ad una querela, non ritenendo equo denunciare una persona che ha deciso di alzare la voce per esprimere un pensiero di cui ignoriamo la genesi. Con la pubblicazione integrale della lettera sulle proprie pagine, Punto Informatico si augura così di rispondere nel modo migliore all’esigenza di pubblicità che la signora sembra esprimere.

“Spett.le Punto Informatico
per conoscenza Poltel Roma, Garante Privacy, Carabinieri, Servizio Abuse Aconet

Il Punto Informatico è una testata giornalistica registrata al tribunale di Roma, al nr. 51 del 7 febbraio 1996, ma purtroppo l’atto di leggerli è assolutamente diseducativo e controproducente per la netiquette del web.
Sono quasi una fucina di opere per tutti gli hacker e i cracker prezzolati del web, considerando che sono sempre i primi a mancare di rispetto agli utenti del web.
Se il loro intento è quello di garantire l’impunità a tutti delinquenti della rete o di violare la privacy degli utenti, facciano pure.
Io continuo a segnalarLi alle Autorità competenti di Polizia postale e al Garante della Privacy, per conoscenza ai Carabinieri, ritenendoli già abbastanza fortunati per aver scampato la denuncia penale per il loro scrivano signor Mantellini e la sua campagna denigratoria con i banner, creati da quel commerciante di Neri.
La diffamazione nel caso della Stampa è inoltre regolata anche dalla attuale legislatura in argomento e punibile in quanto tale.
Rammento che il mio nome e ogni cosa che io scrivo è da ritenersi di mia proprietà e non concesso (in nessun caso) alla redazione de Il Punto Informatico.
Pertanto richiedo la cancellazione immediata del testo scritto sotto, ubicato nella pagina di cui l’html è agibile al link e allegato in copia formato testo (txt).

In caso di mancata cancellazione informo che sarà spiccata fattura per tutto il tempo della permanenza del mio scritto sulle vostre pagine web, calcolata secondo il normale tariffario giornaliero dell’Ordine dei Giornalisti per il numero approssimativo dei giorni di permanenza sulle vostre pagine (con buona approssimazione: 12 mesi per circa 750 euro al giorno).
E l’ancor più ovvia citazione in giudizio per i danni civili da diffamazione.

Giornalisticamente mi domando:
Ma non vi vergognate di cotanta futilità?

Distintamente
Loredana Morandi

TESTO DA CANCELLARE:
Virgolette
“(…) inequivocabilmente faccio parte del mondo dell’informazione e sono impegnata come persona e come donna. Quindi nota e recensita dai motori di ricerca nazionali e internazionali.” Loredana Morandi da http://bloggersperlapace.splinder.it/”.”

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Pubblicato il
16 giu 2005
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