Roma – Si estende e accelera l’attività della SCF – Società Consortile Fonografici tesa a raccogliere i cosiddetti diritti connessi sulle opere musicali: dopo la firma di un accordo-quadro con le parrocchie , nelle scorse ore SCF ha annunciato un’intesa anche con Federmoda .
La Federazione Moda Italia aderisce a Confcommercio e rappresenta decine di migliaia di negozi nel comparto del tessile: con la firma sull’accordo con SCF si è impegnata a versare l'”equo compenso dovuto per diffondere la musica nel negozio”.
SCF è infatti l’ente di riferimento dei discografici per riscuotere i diritti sull’uso di supporti come musicassette o CD (“fonogrammi”) per la diffusione di musica negli esercizi commerciali.
Renato Borghi, presidente della Federazione, ha dichiarato che “l’equo compenso ai produttori discografici è obbligatoriamente dovuto, come prevede la legge sul diritto d’autore. Con quest’accordo non soltanto contribuiamo a favorire una “cultura della legalità” nell’utilizzo della musica, ma diamo l’opportunità agli operatori commerciali associati a Federazione Moda Italia di avere una riduzione del 15% sull’importo da pagare. Inoltre, aderendo all’intesa sottoscritta vengono sanate le precedenti omissioni di versamento”.
Secondo la Federazione, più di metà dei negozi nel tessile fa uso di “musica d’ambiente”: per un negozio fino a 100 mq. l'”equo compenso” è di 56,80 euro. Da 101 a 200 mq. è di 86,30 euro. Di interesse segnalare come in una nota si spieghi: “L’accordo tra SCF e Federazione Moda Italia disciplina anche il compenso annuo per il diritto di copia per la riproduzione della musica: compenso pari al 50% di quanto dovuto per il diritto di utilizzazione dei fonogrammi “.