UE, nuovo ricorso Microsoft su Windows

UE, nuovo ricorso Microsoft su Windows

L'azienda cerca un'altra via per lasciarsi alle spalle la condanna inflitta dalle autorità antitrust europee. Se la multa per ora è congelata, si lavora sull'apertura delle licenze di accesso al codice
L'azienda cerca un'altra via per lasciarsi alle spalle la condanna inflitta dalle autorità antitrust europee. Se la multa per ora è congelata, si lavora sull'apertura delle licenze di accesso al codice


Bruxelles – Un nuovo appello è stato presentato da Microsoft al Tribunale europeo di Primo grado , un appello pensato per congelare una delle richieste che l’antitrust europeo ha incluso nella sentenza con cui ha condannato la posizione dominante del big di Redmond nel settore dei sistemi operativi e del middleware.

“Microsoft – ha sottolineato il portavoce dell’azienda Tom Brookes – ha presentato un appello per l’annullamento (…) sullo specifico problema delle licenze per l’accesso al codice sorgente di protocolli di comunicazione che fanno parte delle proprietà intellettuali di Microsoft”. In sostanza, il big di Redmond non intende cedere senza combattere uno degli strumenti più importanti per la migliore integrazione dei software in Windows: l’antitrust aveva imposto all’azienda di consentire ai propri competitor di accedere a quelle informazioni. Su quelle licenze è iniziato da tempo un braccio di ferro tra la società di Bill Gates e la Commissione Europea.

“Abbiamo deciso di compiere questo passo – ha continuato il portavoce – cosicché possa ora iniziare la valutazione di questo problema, date le implicazioni notevolissime che può avere per la protezione dei nostri diritti di proprietà intellettuale in tutto il Mondo”.

Che la Commissione la pensi in modo diverso lo ha ribadito ieri anche il portavoce UE Jonathan Todd che ai reporter ha ribadito come, a detta della Commissione, quei protocolli non possono essere considerati parte delle proprietà intellettuali che vanno protette. Ma, come noto, il problema non risiede soltanto nell’accesso a quei dati da parte delle società concorrenti di Microsoft ma anche del modo con cui questo accesso viene realizzato e, in particolare, dei prezzi delle licenze che Microsoft può decidere di imporre.

Va detto che al momento è in ballo anche l’altro appello formalizzato da Microsoft per bloccare la sanzione antitrust più elevata mai erogata in Europa: se il Tribunale di Primo grado deciderà di dar ragione all’antitrust, il big di Redmond dovrà dire addio a 497 milioni di euro.

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Pubblicato il
8 set 2005
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