Condannato il bombarolo elettronico

Condannato il bombarolo elettronico

Secondo i giudici ha smanettato sui sistemi informatici dell'azienda per cui lavorava, facendo detonare - così è stato detto - una e-bomb che ha cancellato migliaia di account finanziari
Secondo i giudici ha smanettato sui sistemi informatici dell'azienda per cui lavorava, facendo detonare - così è stato detto - una e-bomb che ha cancellato migliaia di account finanziari


San Francisco – Singolare e pesante l’accusa piovuta su William Shea, 39enne ex dipendente di una grossa società di Silicon Valley, che è stato riconosciuto colpevole di una disastrosa azione di cracking ai danni dell’azienda stessa.

La società, che fornisce servizi finanziari, ha accusato Shea di essersi voluto vendicare dei dirigenti, che lo avevano ufficialmente posto sotto osservazione per la scarsa produttività, programmando i sistemi informatici affinché cancellassero gli account di 50mila persone ad una data stabilita.

Stando alla ricostruzione dei fatti, presa interamente per buona dalla giuria che in sole due ore ha deliberato la colpevolezza di Shea, il 17 gennaio del 2003 Shea ha smesso di recarsi al lavoro senza fornire spiegazioni. Nelle settimane successive è stato licenziato e di lì a pochi giorni la time bomb , come è stata definita al procedimento, sarebbe “esplosa”, facendo piazza pulita dei dati riferiti a quegli account.

Secondo l’accusa, è stato persino difficile ricostruire l’ammontare dei danni, che comunque sarebbero superiori ai 100mila dollari .

Per un reato di questo tipo Shea rischia fino a cinque anni di carcere e fino a 250mila dollari di multa. Non è ancora stato reso noto quando sarà pronunciata la sentenza.

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Pubblicato il
13 set 2005
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