Proposta la rivoluzione dell'ICANN

Proposta la rivoluzione dell'ICANN

L'attuale presidente chiede che i governi entrino nella gestione dell'ente e ne escano i membri eletti direttamente dagli utenti. La proposta
L'attuale presidente chiede che i governi entrino nella gestione dell'ente e ne escano i membri eletti direttamente dagli utenti. La proposta


San Francisco (USA) – Governare l’ICANN significa governare il sistema internazionale dei domini internet, un obiettivo che non si può ottenere senza una diretta collaborazione dei governi internazionali interessati. Questa l’idea dietro la proposta dell’attuale presidente dell’organismo di supervisione sul sistema dei domini, Stuart Lynn.

Quella che Lynn prospetta è una completa rivoluzione dell’attuale struttura decisionale e gestionale dell’ ICANN . Rivoluzione che “tira dentro” direttamente i governi e “butta fuori” i membri della board dell’ICANN che provengono dagli attuali organismi di supporto e di gestione del sistema dei domini e quelli eletti dagli utenti internet (i cosiddetti membri “at-large”).

Secondo Lynn, la cui proposta è ora pubblicata online , l’operazione è necessaria se si vuole evitare che gli attuali lunghi tempi decisionali si trasformino in un collasso della struttura. “E’ sempre più difficile – ha spiegato Lynn ai reporter – riuscire a procedere. Se non iniziamo a fare qualcosa ora o molto presto non c’è alcuna possibilità che l’ICANN possa compiere la missione per la quale è nato”.

La nuova board dell’ICANN, nell’ipotesi di Lynn, dovrebbe contare 15 membri, cinque dei quali sarebbero nominati direttamente dai “governi del mondo”. “I governi – ha spiegato Lynn – rappresentano la strada più evoluta oggi disponibile per rappresentare l’interesse del pubblico, data l’investitura ricevuta del pubblico”.

La presenza dei governi nell’ICANN, ha ammesso Lynn, significherebbe anche minori difficoltà finanziarie per l’ente che, oggi, deve barcamenarsi con fondi non sufficienti e peraltro a rischio per contese di competenza con numerosi soggetti internazionali che si occupano di registrazione e mantenimento di domini internet.

Il fatto che dei 15 membri della board ipotizzata dal presidente ICANN solo 5 siano scelti dai governi, secondo Lynn assicura la sopravvivenza di una struttura “non-governativa”. I rimanenti membri della board sarebbero 5 uomini di fiducia di un comitato di nomina da formare e altri cinque capaci di rappresentare i “policy council” interni dell’ICANN. Uno di questi ultimi dovrebbe essere il presidente dell’organismo.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
26 feb 2002
Link copiato negli appunti