VoIP libero per davvero?

VoIP libero per davvero?

Il protocollo ENUM permette a rete e telefono di integrarsi, facendo sì che un pc connesso ad internet sia raggiungibile anche tramite un numero telefonico. La sperimentazione è vicina ma con quali garanzie per gli utenti?
Il protocollo ENUM permette a rete e telefono di integrarsi, facendo sì che un pc connesso ad internet sia raggiungibile anche tramite un numero telefonico. La sperimentazione è vicina ma con quali garanzie per gli utenti?


Roma – Dopo tanto parlare siamo al dunque: il Ministero delle Comunicazioni sta per far partire la sperimentazione del protocollo ENUM per la numerazione italiana (+39). L’importanza di questo protocollo sfugge probabilmente ai non addetti ai lavori, ma la si può facilmente intuire considerando che, sinora, si sono affermate due modalità di indirizzamento, diverse e non comunicanti: il DNS che permette di individuare qualsiasi risorsa presente su Internet, come un sito web, un indirizzo di posta ecc… ed il piano di numerazione mondiale, che permette di associare un numero telefonico ad un apparecchio telefonico, facendo sì che chiunque possa raggiungere telefonicamente una persona, digitando unicamente una sequenza di numeri.

Il protocollo ENUM permette a questi due mondi di comunicare, facendo sì che un pc connesso ad internet sia raggiungibile anche tramite un numero telefonico.

Risulta evidente che, ai fini di uno sviluppo reale ed incondizionato del VoIP, (Voice over IP), sia strategico il ruolo di chi svolgerà materialmente la sperimentazione prima e curerà la gestione di ENUM poi.

Viste queste premesse, l’associazione Newglobal.it ritiene di vitale importanza innanzitutto che la sperimentazione di ENUM venga affidata a TUTTI gli operatori interessati allo sviluppo del VOIP, anche nel nostro Paese, senza frapporre artificiose discriminazioni, anziché esclusivamente a pochi soggetti magari poco interessati a sviluppare la tecnica delle telefonate tramite Internet a tutto discapito della telefonia tradizionale; che la gestione ordinaria di questo essenziale protocollo sia affidata ad un organismo super partes, che tenga in debita considerazione le esigenze di tutti gli operatori, degli utenti e del progresso del nostro Paese, la cui gestione sia trasparente, e che abbia come priorità assoluta l’utilizzo di tecnologie non proprietarie, evitando il paradosso di avere come mission l’interoperabilità tra due tecniche diverse di indirizzamento e creare invece barriere fittizie relative a brevetti e diritti vari.

Temiamo molto la possibilità che, sia pur in buona fede, la gestione del protocollo ENUM nel nostro Paese possa essere affidata a un singolo operatore, o ad una cordata chiusa di pochi operatori, perché questo equivarrebbe a creare l’ennesimo monopolio, di cui l’Italia e, men che meno, gli italiani non hanno alcun bisogno.

Ettore Panella
NewGlobal.it

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Pubblicato il
14 nov 2005
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