Cracking islamici, arrestato marocchino

Cracking islamici, arrestato marocchino

Molte delle sue azioni come defacer erano volte a protestare contro le vignette su Maometto. Ora è accusato di incitamento all'odio razziale e di apologia della guerra
Molte delle sue azioni come defacer erano volte a protestare contro le vignette su Maometto. Ora è accusato di incitamento all'odio razziale e di apologia della guerra


Parigi – Rischia di essere pesantemente condannato il giovane cracker di origine marocchina arrestato due giorni fa dalla polizia francese a Metz. Fermato dagli agenti, il cracker noto come Yanis è stato rilasciato dopo poco meno di un giorno ed è ora in attesa del processo.

Il procedimento legale si focalizzerà sui due capi di imputazione attribuiti al cracker, ovvero “incitazione all’odio razziale” e “apologia della guerra”, entrambi reati che possono essere puniti in Franca anche con pene carcerarie.

Yanis è finito all’attenzione dei cybercop transalpini per le sue numerose incursioni digitali che nell’ultimo periodo, nel pieno delle polemiche sulla questione delle vignette satiriche su Maometto, si sono moltiplicate. Secondo Zone-h , dei circa 3mila defacement condotti ai danni di siti soprattutto danesi e riferiti alle vignette, almeno 710 sono attribuibili a Yanis. Come noto il defacement consiste nella stragrande maggioranza dei casi nella sostituzione della home page di un sito con un’altra pagina, che può appunto contenere rivendicazioni politiche o qualsiasi altro materiale. Nell’insieme Yanis, secondo Zone-h, ha “collezionato” più di 1160 attacchi di questo tipo.

A rendere la posizione giudiziaria di Yanis piuttosto pesante non sono però soltanto le sue idee ma, com’è scontato in questi casi, proprio l’attività tecnica del cracking . A Yanis infatti si attribuiscono, tra le altre cose, le incursioni su alcuni siti francesi di primo piano, da quello dell’Università di Lione fino a quelli delle Università di Tolosa e di Strasburgo. Tutte attività di incursione su server altrui che come tali sono considerate un reato dalla legislazione francese.

Va detto che le rivendicazioni politiche di Yanis attraverso la propria attività si inseriscono in una tendenza già segnalata di recente dallo stesso Zone-h, ovvero in un’aggressione generalizzata a server e siti perlopiù di origine danese, perché in Danimarca è esploso inizialmente lo “scandalo vignette”. Una moltiplicazione degli attacchi che non sembra ancora essersi esaurita.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
24 feb 2006
Link copiato negli appunti