WiFi nei bar, un boomerang per i gestori?

WiFi nei bar, un boomerang per i gestori?

Navigare e leggere l'email mentre si sorseggia un cappuccino? Negli States qualcuno inizia a fare i conti: gli avventori si presentano solo per approfittare della connettività senza fili
Navigare e leggere l'email mentre si sorseggia un cappuccino? Negli States qualcuno inizia a fare i conti: gli avventori si presentano solo per approfittare della connettività senza fili

Boston (USA) – Un cappuccino, il laptop, la propria casella di posta elettronica: uno scenario piuttosto comune per le migliaia di persone che, in tutto il mondo, approfittano dei bar e dei caffé equipaggiati di punti d’accesso senza fili aperti a tutti. L’idea, prosperata negli Stati Uniti grazie alla diffusione delle tecnologie WiFi, è sempre stata una specie di “arma speciale” nelle mani dei gestori: Internet gratuito “al tavolo” significa più avventori, nell’ottica di molti responsabili ed amministratori di locali – con la spiacevole conseguenza – però – che molti di questi posti stanno trasformandosi in uffici .

Secondo un articolo apparso sul Boston Globe , ripreso da numerosi commentatori e blogger in tutto il pianeta, l’ arma del WiFi gratuito potrebbe trasformarsi in un boomerang per i suoi promotori. Un importantissimo fattore di cambiamento che sta modificando la struttura profonda, sociale e culturale, dei bar e dei caffé: da luoghi di ritrovo e socializzazione, moltissimi assomigliano sempre di più a batterie di tavoli occupati da schermi luminosi, senza alcun contatto umano tra i presenti.

Da quando molti locali hanno deciso di puntare su Internet, trovare un tavolo libero è diventato spesso impossibile. Succede un po’ ovunque, persino in Italia, nella piccola Firenze così come nella gigantesca Roma: businessman chini sul tavolo del pub all’ora di pranzo, intenti a scrivere sulla tastiera del proprio laptop, oppure ragazzi e ragazze che conducono videoconferenze ad alta voce, ignorando del tutto la voglia di tranquillità degli altri avventori.

Il problema non si esaurisce soltanto qui: molti gestori di locali sono costretti a chiudere i propri router WiFi e diventare piccoli ISP. Specialmente negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, la connettività WiFi “al tavolo” viene adesso offerta tramite abbonamento o tramite un piccolo sovrapprezzo. È il caso della catena StarBucks , presente in tutto il mondo con centinaia di migliaia di filiali. Altri gestori hanno scelto di tappezzare i locali con cartelli d’avvertimento, per spingere gli avventori ad un uso “moderato” della connettività senza fili.

Secondo Ars Technica , il fenomeno dei bar “infestati” dal WiFi è sintomatico di un cambio di paradigma nel modo di lavorare. “Molti utenti occupano i tavoli dei caffé per connettersi ad Internet”, dice l’opinionista Nate Anderson, “perché sono altrimenti costretti a lavorare nella solitudine: molti lavori di oggi hanno come requisito la connessione ad Internet e non il contatto umano”.

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Pubblicato il 12 lug 2006
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