Boston – Il chirurgo veterinario Mike Duggan e la sua equipe medica sono riusciti a portare a termine un intervento chirurgico in cui il paziente, una femmina di maiale indicata col nome di 78-6, è stato tenuto in stato di “animazione sospesa” per circa due ore .
L’esperimento, di cui parla Wired , è stato condotto dopo aver inferto al suino una ferita che ha provocato la perdita di una parte del sangue, un quarto del totale per l’esattezza, con il conseguente abbassamento delle funzioni vitali. Dopo aver praticato un’altra incisione all’altezza dell’aorta, il sangue è stato completamente drenato ed è stato sostituito con un liquido artificiale composto in gran parte da sali minerali, zuccheri vari, ed enzimi particolari che annullano l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule.
A questo punto, con la temperatura corporea a 10 gradi (celsius), le funzioni cerebrali si sono interrotte. Ma non si è trattato di decesso. Due ore dopo la “morte clinica” i medici hanno infatti iniettato sangue caldo nelle arterie di 78-6. Una volta tornato il battito cardiaco, è stato rimosso anche il respiratore e dopo alcuni affannose inspirazioni il suino ha cominciato a respirare normalmente e a muovere le orecchie. Sei ore dopo era sveglio e in buone condizioni. È questo l’ultimo di una serie di 200 esperimenti-interventi.
Per il suino-cavia c’è ancora un possibile futuro. Non altrettanto si può dire per altre cavie di esperimenti precedenti falliti, come alcuni cani “risorti” con gravi danni al sistema nervoso, deficienze mentali e motorie. Altri casi sembrerebbero andati a buon fine ma la materia è complessa e di frontiera, e si presta a facili sensazionalismi. È certo che ci vorranno ancora moltissimi esperimenti, e probabilmente molte cavie, prima di passare ad una sperimentazione sull’uomo.
Ad ogni modo, secondo gli esperti il successo di Duggan e del suo team rappresenta un grande passo avanti nell’ambito dell’utilizzazione dell’animazione sospesa in campo medico. Non si parla affatto di esplorazione spaziale: sebbene l’interesse per questa pratica sia nato proprio attorno alle problematiche dei viaggi spaziali, che potrebbero richiedere tempi lunghissimi, oggi gli unici obiettivi fissati dai ricercatori sono di tipo terapeutico. I viaggi dovranno attendere: per ora l’animazione sospesa rimane un’alternativa fantascientifica alle cosidette navi generazionali .
Giorgio Pontico