Newsbytes chiuso d'autorità

Newsbytes chiuso d'autorità

Lo ha deciso il proprietario, il Washington Post, che non voleva più finanziare la straordinaria testata nata nell'83. Tagliati i costi, ristrutturata la divisione Tech
Lo ha deciso il proprietario, il Washington Post, che non voleva più finanziare la straordinaria testata nata nell'83. Tagliati i costi, ristrutturata la divisione Tech


Washington (USA) – Con la “scusa” di quella che appare una inevitabile ristrutturazione per tagliare i costi, il Washington Post ha scelto di chiudere d’autorità Newsbytes, una testata “storica” dell’informazione tecnologica che ha acquisito negli anni un indubbio spessore e riconoscimento.

Il giornale, fondato da Wendy Woods nel 1983 su una BBS e poi acquistato parecchi anni fa dal colosso dell’informazione americana, è dunque giunto al capolinea. Christopher M. Schroeder, CEO del Washington Post, ha nei fatti confermato le indiscrezioni che erano cominciate a circolare già venerdì scorso, quando era trapelata la notizia dell’imminente chiusura di Newsbytes e di Washtech, un altro sito di informazione nel settore delle tecnologie sempre di proprietà del Washington Post.

La notizia è apparsa subito particolarmente sconcertante, suscitando fin da venerdì molti interrogativi negli ambienti dell’editoria elettronica. D’altra parte Newsbytes può contare su circa cinque milioni di lettori e non aveva mai dato l’impressione di essere in crisi. Negli anni il servizio di informazione è cresciuto arrivando ad avere una ventina di corrispondenti da tutto il mondo e alcune redazioni sparse nelle città chiave per l’informazione tecnologica.

A tentare di calmare le acque bollenti è intervenuto sabato il CEO del Washington Post, Christopher M. Schroeder, che ha spiegato chiaramente che l’azienda sta riorganizzando il proprio settore dell’informazione sull’IT, oggi composto da varie testate. Una ristrutturazione, quella del Washington Post, portata avanti anche da altri importanti player dell’informazione statunitense sull’onda del cambiamento del mercato di riferimento.

La soluzione, ha spiegato Schroeder, è anch’essa in linea con quella di altri grandi gruppi: il Washington Post ha infatti deciso di aprire un nuovo servizio, TechNews.com, nel quale “convoglierà il meglio” di ogni servizio attualmente attivo: “TechNews.com si focalizzerà sulle notizie che concernono la tecnologia, gli affari e le attività di governo”.

Secondo quanto si è appreso, molti ma forse non tutti i giornalisti di Newsbytes scriveranno per TechNews, che dovrebbe “ereditare” dalla storica testata proprio il servizio di news. Il nuovo TechNews.com dovrebbe aprire i battenti il prossimo 3 giugno. Secondo Christopher M. Schroeder, questo nuovo servizio “offrirà una prospettiva unica (…) con un’ineguagliabile abilità di riportare informazioni sull’intersezione tra teconologia e governo”. I lettori rimangono con le dita incrociate.

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Pubblicato il
20 mag 2002
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