Film online? La grande distribuzione dice no

Film online? La grande distribuzione dice no

Target, importante catena di negozi statunitensi, scrive una lettera ai protagonisti del mercato dei film da scaricare: mettete a repentaglio il nostro business, i prezzi online sono inferiori a quelli dei film su supporto ottico
Target, importante catena di negozi statunitensi, scrive una lettera ai protagonisti del mercato dei film da scaricare: mettete a repentaglio il nostro business, i prezzi online sono inferiori a quelli dei film su supporto ottico

New York (USA) – È scoppiata una guerra generazionale all’interno del mercato degli audiovisivi cinematografici, che vede i rivenditori tradizionali di DVD scagliarsi contro i numerosi content provider che credono nella vendita online al dettaglio di film in formato digitale. Target , un’importante catena americana di grandi magazzini, ha infatti inviato una lettera rovente alle maggiori case cinematografiche: “Cambiate le regole del gioco”, ha scritto il presidente Gregg Steinhafel, come riferisce il Wall Street Journal .

I prezzi più bassi offerti dai negozi online, come iTunes ed Amazon Unbox , “potrebbero danneggiare il business di Target”, si legge nella nota rilasciata da Steinhafel. I portavoce di Target, infatti, lamentano che la differenza di prezzo tra film su supporto e film da scaricare è tutta a svantaggio dei canali di distribuzione tradizionali.

L’appello di Target è stato recepito anche da Wal Mart , la più grande catena multinazionale di ipermercati che controlla il 40% delle vendite nel compartimento dell’ home video e spartisce con l’azienda di Steinhafel il primato di vendite negli Stati Uniti. I portavoce di Target hanno ribadito che “non siamo contrari alla competizione ma chiediamo più fair play “.

La rivendita di film su supporto ottico ha costi maggiori rispetto alla controparte telematica. Laddove un qualsiasi content provider gode di ridotte spese gestionali ed organizzative, una catena di negozi tradizionali deve far fronte a magazzini, corrieri e soprattutto risorse umane. In aggiunta a questi fattori, secondo gli analisti di Home Media Retailing , i prezzi all’ingrosso stabiliti dalle major sono differenziati in base alla natura dell’acquirente: ad un negozio online si chiede di meno, in quanto non necessita di prodotti “fisici”, mentre un negozio tradizionale deve sostenere maggiori costi.

La preoccupazione di Target evidenzia un mercato online che, ancora lungi dal decollare, inizia a farsi strada tra molte difficoltà: MovieLink , l’ outlet online creato dalle major per offrire DVD da scaricare, non naviga in buone acque. Ma l’accoppiata Disney ed Apple grida vittoria , sventolando “vendite da record” per le pellicole commercializzate su iTunes. I negozi online avrebbero in mano già il 10% del mercato globale degli audiovisivi, in base ad alcuni dati ufficiali riportati dall’agenzia Reuters .

Secondo alcuni osservatori, il motivo principale che tiene lontani i consumatori dai film online è la minore qualità dei filmati rispetto ai DVD, nonché le limitazioni imposte dai dispositivi antipirateria adottati per la distribuzione multimediale su Internet, che limitano la libertà d’uso dei contenuti acquistati.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
12 ott 2006
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