AMD sposa ATI e cova le GP-CPU

AMD sposa ATI e cova le GP-CPU

Il chipmaker completa l'acquisizione del celebre produttore di processori grafici e rivela nuovi dettagli sul progetto per l'integrazione di CPU e GPU sullo stesso chip. Il nuovo colosso promette di scuotere l'intero mercato dei chip
Il chipmaker completa l'acquisizione del celebre produttore di processori grafici e rivela nuovi dettagli sul progetto per l'integrazione di CPU e GPU sullo stesso chip. Il nuovo colosso promette di scuotere l'intero mercato dei chip

Sunnyvale (USA) – A metà settimana AMD ha annunciato il completamento dell’ acquisizione di ATI per circa 5,4 miliardi di dollari, un’operazione che dà vita ad un nuovo colosso dell’hi-tech con circa 15.000 dipendenti. Come preannunciato a luglio, i risvolti più interessanti della fusione saranno quelli tecnologici, con l’avvio di un progetto mirato ad unire intimamente CPU e processori grafici (GPU).

Come primo visibile effetto del matrimonio tra le due aziende, il vecchio sito di ATI ( www.ati.com ) rimanda ora al dominio amd.com , e sulla home page campeggia il familiare logo verde del secondo produttore al mondo di CPU per PC.

“Oggi è un giorno storico per tutti i nostri dipendenti, partner e clienti, in quanto ATI entra ufficialmente a far parte della famiglia AMD”, ha dichiarato Hector Ruiz, presidente e CEO di AMD. “Siamo da subito nella condizione di fornire una gamma vincente di tecnologie integrate, promuovendo nuovi livelli di innovazione e garantendo la più ampia scelta del settore”.

A partire dal 2007, AMD intende fornire una serie di piattaforme integrate destinate ad alcuni mercati chiave, tra cui mobile computing (PDA, smartphone, personal media player), gaming (console da gioco) e multimedia (PC media center, workstation, set-top box).

L’obiettivo è quello di rivaleggiare in modo più diretto con le piattaforme integrate di Intel, prime fra tutte Centrino e Viiv, proponendo soluzioni che garantiscano più stabilità a lungo termine, tempi di commercializzazione inferiori, prestazioni elevate, e maggiore risparmio energetico. AMD intende sfruttare le competenze di ATI anche nel settore dell’ elettronica di consumo , dove afferma di voler introdurre “nuovi dispositivi caratterizzati da una gestione più efficiente dei contenuti e una maggiore connettività”.

AMD ha assicurato che ATI non perderà la propria identità, e che continuerà a produrre la sua celebre linea di processori grafici Radeon , da quelli entry-level a quelli di fascia professionale, e i chipset per PC, compresi quelli per la piattaforma Intel.

In pentola bolle anche il progetto di fondere CPU e GPU sullo stesso chip. Ecco i dettagli. Il preannunciato sviluppo di soluzioni integrate CPU/GPU ha ora un nome in codice: Fusion . L’obiettivo di AMD è quello di realizzare una nuova gamma di processori x86 capace di integrare, su di un singolo pezzo di silicio, un processore per PC general purpose e un processore grafico di ATI: il risultato sarà quello che il chipmaker di Sunnyvale chiama GP-CPU . Tali chip, secondo il colosso, forniranno un rapporto performance per watt drasticamente superiore a quello delle attuali architetture x86.

Va detto che soluzioni simili a Fusion sono già state sviluppate nell’ambito PC da Via : quest’ultima, similmente ad AMD, ha competenze sia nel campo delle CPU, retaggio delle acquisizioni di Cyrix e Centaur, sia nel campo delle GPU, assimilate in seguito all’acquisizione di S3 Graphics. A differenza di VIA, però, AMD vuol spingere l’integrazione tra CPU e GPU ad un nuovo livello, e creare soluzioni ibride capaci di rivaleggiare anche con le schede grafiche di fascia alta.

I primi processori che utilizzeranno la tecnologia Fusion saranno probabilmente le CPU quad-core, dove uno dei quattro core potrà essere costituito da una GPU . In un certo senso, Fusion evolve un concetto già alla base dell’imminente piattaforma 4×4 di AMD, capace di sposare CPU, GPU e altri co-processori per mezzo di un’architettura multi-socket fondata su interconnessioni HyperTransport. Almeno in parte, i due approcci sono comunque complementari, e in futuro potranno coesistere: si può ad esempio immaginare un processore multi-core “ibrido”, costituito da CPU e GPU, connesso esternamente, attraverso HyperTransport o PCI Express, a uno o più co-processori.

Le potenzialità derivanti dal connubio tra CPU e GPU sono state analizzate in questo articolo di BetaNews.com , che descrive le differenze tra il calcolo parallelo utilizzato nei processori per computer e quello utilizzato nei processori grafici.

Pur avendo in progetto lo sviluppo di chip all-in-one , AMD ha assicurato che continuerà a supportare le soluzioni basate su PCI Express , come le schede grafiche tradizionali e gli acceleratori fisici. Il chipmaker sembra però suggerire che le schede grafiche di fascia bassa, nel prossimo futuro, saranno rimpiazzate in toto dalle soluzioni grafiche integrate alle CPU.

AMD ha inoltre promesso che continuerà a promuovere lo sviluppo di piattaforme aperte e ad incentivare le aziende a sviluppare soluzioni da integrare nel proprio ecosistema hardware.

“In un ambiente di elaborazione x86 in continua evoluzione, la semplice aggiunta di core all’architettura di base non sarà più sufficiente”, ha affermato Phil Hester, vice presidente senior e chief technology officer di AMD. “Dato che l’architettura x86 può scalare da computer palmari a sistemi con prestazioni nell’ordine dei petaFLOPS, è necessaria un’architettura modulare basata sulle funzionalità di elaborazione sia della CPU che della GPU per soddisfare i futuri requisiti informatici dal 2008 e oltre”.

La disponibilità dei processori Fusion è prevista entro la fine del 2008 o per i primi mesi del 2009. AMD intende integrare tali processori in tutti i principali dispositivi di computing, inclusi notebook, desktop, workstation e server, nonché nei componenti elettronici di consumo e nei sistemi personalizzati destinati ai mercati emergenti.

Di seguito i dettagli finanziari dell’acquisizione. Secondo le condizioni contrattuali della transazione, AMD ha acquisito tutte le azioni ordinarie di ATI per un corrispettivo composto da circa 4,3 miliardi di dollari in contanti e 58 milioni di azioni ordinarie di AMD sulla base del numero di azioni ordinarie ATI emesse al 24 ottobre 2006.

AMD si è inoltre presa in carico tutte le opzioni e le azioni RSU di ATI. Il valore complessivo dell’acquisizione di ATI, che ammonta a circa 5,4 miliardi di dollari, è basato sul prezzo di chiusura del titolo ordinario AMD al 24 ottobre 2006 pari a 20,32 dollari per azione, escluso il valore del rendimento di capitale previsto.

AMD ha finanziato la parte in contanti della transazione attraverso disponibilità liquide e la contrazione di un nuovo debito. AMD ha ottenuto un prestito a lungo termine di 2,5 miliardi di dollari da Morgan Stanley Senior Funding, importo che, sommato alle liquidità disponibili, agli equivalenti di cassa e ai saldi di titoli negoziabili per un valore di circa 1,8 miliardi, ha consentito di finanziare completamente la transazione.

AMD ha inoltre annunciato il concambio finale applicabile alle azioni ordinarie ATI per effetto dell’acquisizione. Il corrispettivo totale da pagare per ciascuna azione ordinaria ATI sulla base del Parent Closing Stock Price (così come definito nell’accordo tra le due società) è di circa 21,36 dollari.

Pertanto, in base alle scelte degli azionisti ATI i rapporti di concambio saranno i seguenti:
– gli azionisti ATI che hanno scelto di ricevere contanti, percepiranno circa 18,59 dollari in contanti, e circa 0,1245 azioni ordinarie AMD, per ogni azione ordinaria ATI;
– gli azionisti ATI che hanno scelto di ricevere azioni, percepiranno 0,9596 azioni ordinarie AMD per ogni azione ordinaria ATI;
– gli azionisti ATI che non hanno effettuato una valida scelta, percepiranno 0,9596 azioni ordinarie AMD per ogni azione ordinaria ATI.

Gli analisti prevedono che la nuova società formata da AMD e ATI registrerà, per il 2006, ricavi pari a 7,6 miliardi di dollari e profitti intorno ai 680 milioni di dollari. Per confronto, nel 2005 gli introiti di Intel sono ammontati a 38,8 miliardi di dollari, di cui 8,6 miliardi sono stati i profitti.

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Pubblicato il
27 ott 2006
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