Steffi Graf, una sentenza pericolosa

Steffi Graf, una sentenza pericolosa

Microsoft perde la causa voluta dalla tennista e si apre di nuovo la querelle sulla responsabilità dei provider per i contenuti dei siti ospitati. A Colonia
Microsoft perde la causa voluta dalla tennista e si apre di nuovo la querelle sulla responsabilità dei provider per i contenuti dei siti ospitati. A Colonia


Roma – La sentenza di un tribunale di Colonia, in Germania, con cui si chiude il caso voluto dalla celebre tennista Steffi Graf contro Microsoft è considerata di estrema gravità dai sostenitori delle libertà digitali per le enormi ripercussioni che potrebbe generare sulle attività online.

Graf aveva ottenuto da Microsoft la rimozione di fotografie ritoccate per farla apparire nuda su un sito ospitato dai network di Microsoft ma non gestito direttamente dall’azienda.

Ma questo non è bastato. I legali della tennista hanno infatti chiesto a Microsoft di firmare un documento che prevedeva per l’azienda pesanti sanzioni qualora quelle fotografie fasulle fossero riapparse online. Una richiesta fuori misura, vista l’impossibilità di controllare tutti i contenuti dei siti ospitati, alla quale Microsoft non ha voluto andare incontro.

Una prima ordinanza del tribunale aveva imposto lo scorso ottobre alla divisione tedesca di Microsoft di firmare quel documento, ritenendo che l’azienda dovesse impegnarsi per evitare quella che viene considerata una aggressione all’immagine della tennista. Microsoft si è appellata contro la sentenza e nelle scorse ore la Corte d’Appello ha stabilito che Steffi Graf ha ragione e che Microsoft deve sottoscrivere quell’impegno.

Si tratta evidentemente di una sentenza pesante che riporta al centro la questione della responsabilità dei provider per i contenuti dei siti e dei servizi che ospitano ma che sono gestiti da terzi. Nel 1998 un tribunale tedesco, dopo un lungo iter processuale, aveva assolto il provider CompuServe per le attività condotte da siti ospitati. Con la sentenza contro Microsoft, però, si riapre interamente la questione che potrebbe, evidentemente, pregiudicare e inibire la fornitura di servizi e di supporto da parte di provider e fornitori specializzati.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
14 giu 2002
Link copiato negli appunti