Roma – Fon è un’iniziativa rivolta alla creazione di una rete di punti di accesso wireless connessi ad internet attraverso le ADSL di partner privati. In questa rubrica ce ne siamo già occupati due volte ( qui e qui ) e, come i più affezionati lettori ricorderanno, commentando negativamente l’iniziativa da un punto di vista sia tecnico che legale.
Negli ultimi mesi la piattaforma hardware/software di Fon è cambiata, e la direzione del cambiamento è rivolta verso una totale chiusura per i partner, e verso un controllo accentrato e totale della rete da parte della società che gestisce Fon, attualmente la inglese FON WIRELESS Ltd (nel seguito per brevità Fon). Fino a due mesi orsono la piattaforma Fon era costituita da router Linksys WRT54 che giravano una nota distribuzione dedicata di Linux, OpenWRT , a cui Fon ha apportato delle personalizzazioni.
I router sono collegati, attraverso l’ADSL dei privati ed Internet, ad un server di autenticazione gestito da Fon, che permette l’accesso wireless ad utenti registrati della rete Fon attraverso ogni router. Tutti gli utenti che avevano registrato il loro router potevano collegarsi in wifi ad Internet attraverso qualunque altro router della rete Fon.
La politica commerciale della rete Fon è cambiata; attualmente l’accesso è sia gratuito che a pagamento, e ci sono tre tipi di utenti:
1) quelli che mettono a disposizione il proprio router gratuitamente, che possono continuare ad usare gratuitamente tutti gli access point Fon;
2) quelli che mettono a disposizione il loro router a pagamento, che dividono il guadagno con Fon, e che non possono però usare gratuitamente gli access point degli altri;
3) quelli che non hanno il router ed usano quello di altri via wifi, pagando la connessione direttamente a Fon con carta di credito, ed i cui soldi vengono divisi tra Fon ed il gestore del particolare router utilizzato.
Il cambiamento più importante èavvenuto nella struttura hardware e software. Il router Linksys WRT54, piattaforma hardware molto diffusa, ben documentata e di facile riconfigurabilità una volta dotata del sistema operativo OpenWRT, poteva essere gestito direttamente dall’utente collegandosi al router via ethernet come amministratore, potendo quindi verificarne le caratteristiche di sicurezza, l’uso e gli aggiornamenti software e, volendo, apportarvi modifiche come estrarre i log di sistema.
L’hardware WRT è stato sostituito da un hardware dedicato, chiamato Fonera che è sostanzialmente equivalente a livello di sistema, ma non è più accessibile dal suo proprietario, che non puo’ accedervi come amministratore, non puo’ verificarne l’uso e non puo’ controllare l’aggiornamento del software.
Tutto è stato centralizzato e la “Fonera” si trova sotto il completo controllo di Fon, che puo’ potenzialmente farci qualunque cosa (un po’ quello che succede, da un punto di vista software, con Windows Media Player o RealOne) mentre il proprietario puo’ solo decidere se attaccare o staccare la corrente. Gli aggiornamenti del firmware sono automatici e i nuovi firmware sono dotati di firma digitale, e quindi non possono essere modificati dagli utenti.
Pura cattiveria di Fon? Assolutamente no, si tratta invece di una scelta obbligata quando una applicazione di rete è di tipo proprietario e commerciale. Il precedente sistema basato sulla distribuzione di hardware e software aperti, modificabili a piacere dagli utenti, non avrebbe mai permesso di creare un sistema “affidabile” in senso proprietario ed industriale. Un progetto GPL condiviso sì, ma questa è un’altra storia, ed è già stato chiarito che Fon, malgrado il tipo di comunicazione e linguaggio usati, non è una iniziativa comunitaria e dal basso, ma è l’iniziativa commerciale di un’azienda.
Per cui, come del resto già paventato nelle precedenti puntate su Fon di Cassandra Crossing (un nome, una garanzia!), possiamo oggi dire che si è completata la “metamorfosi” dell’apparentemente allegra iniziativa Fon nell’individuo adulto che erà già contenuto nel suo “progetto genetico” iniziale; una iniziativa commerciale basata su hardware proprietario e chiuso, software aperto ma reso non modificabile, che scarica, almeno in Italia, grosse responsabilità legali sui suoi membri, evitando in tutti i modi possibili di restarne coinvolta o di assumersele in proprio.
Come per tutte le iniziative di questo tipo (ricordate la Xbox?) si sono aperte le danze da parte di chi non è d’accordo; Slashdot ha lanciato lunedì una notizia sul tema della Fonera segnalando due articoli, uno sulla possibilità di utilizzare una porta seriale interna per collegarsi alla console, uno su una tecnica per abilitare il collegamento ssh alla console stessa. Segnaliamo anche una “summa” in italiano dei due articoli con ulteriori, interessanti sviluppi originali.
Per quanto attiene le responsabilità legali, la situazione per gli utenti italiani si è aggravata; ora infatti non possono più accedere ai log, che li avrebbero forse messi al riparo da una contestazione della mancata conservazione di essi (decreto Pisanu). Permangono anche tutte le violazioni elencate in precedenza.
Da ultimo possiamo notare che, mentre l’organizzazione internazionale di Fon si è molto ampliata, almeno stando a quando riportato dal sito, e benchè siano arrivate notizie non ufficiali di contatti con ISP nazionali, non risulta a tutt’oggi che siano mai stati aperti contatti con il ministero dell’Interno e/o con quello delle Comunicazioni per precisare in maniera ufficiale ed inequivocabile lo status legale di Fon in Italia e le relative responsabilità legali dei foneros italiani.
Last note: il mio router Fon Linksys WRT54 giace da oltre due mesi su uno scaffale, accuratamente staccato da rete ed alimentazione, e con conficcato nel cuore non un paletto di frassino ma il software originale Linksys riflashato; malgrado questo, sulle mappe di Fon, alle 22.00 GMT+1 del 7/11/2006 risulta attivo nelle ultime 4 ore. Dovrei forse metterlo al rogo e disperderne le ceneri?
Marco Calamari
Tutte le release di Cassandra Crossing sono disponibili a questo indirizzo