Videogiochi, perché certa Tv li odia?

Videogiochi, perché certa Tv li odia?

Se lo chiede un lettore, indignato del trattamento riservato al mondo videoludico dalla televisione di Stato che, dice, trasmette ben di peggio di quanto si può trovare nei game più conosciuti
Se lo chiede un lettore, indignato del trattamento riservato al mondo videoludico dalla televisione di Stato che, dice, trasmette ben di peggio di quanto si può trovare nei game più conosciuti

Scrive Claudio M.F.: “Salve, oggi nel TG delle 13:00 di RAI 2, parlando di una (ennesima) violenza tra i giovani, ripresa addirittura con telecamera e messa successivamente su internet, il servizio faceva presente della ormai assenza di valori nei giovani, evidenziando come una delle colpe sia la violenza presente nei videogiochi, mostrando le immagini di un picchiaduro tra donne ed un episodio (ormai è un classico) di GTA .

Ciò che mi lascia più sorpreso è come tali “prediche” possano venire dalla RAI, TV di stato che ormai sembra essere in prima linea nel trasmettere realily e trasmissioni dove i litigi, zuffe, e l’assenza di rispetto per le persone sia ormai diventata la linea da seguire del palinsesto”.

Non solo, continua Claudio, anche i telegiornali trasmetterebbero “tutto il possibile” per fare più ascolti, comprese “scene di violenza” e “in modo del tutto gratuito”. Violenza vera, sottolinea Claudio, e non fatta di pixel come quella di certi videogiochi.

“In tutto – continua – c’è il bene e il male, così come ci sono giochi che potrebbero essere considerati diseducativi, ce ne sono altri che non lo sono (ci sono università e scuole che stanno capendo come l’utilizzo di alcuni videogiochi possa istruire gli studenti meglio di tanti libri). Strano che nessuno dica che la stessa identica cosa (ma personalmente molto peggio) è presente nella televisione, nel cinema, nelle riviste etc.

Probabilmente ha ragione qualcuno quando alle mie perplessità sul motivo per cui in televisione si manifestino attacchi in modo così “ottuso” verso i videogiochi, la risposta risulta di una banalità sconcertante: chi gioca non può anche guardare la TV, pertanto i videogiochi vengono seriamente visti come antagonisti e come potenziali concorrenti della TV, ergo… vanno combattuti”.

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Pubblicato il
13 nov 2006
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