Telecom Italia: Vodafone è poco trasparente

Telecom Italia: Vodafone è poco trasparente

L'operatore mobile, secondo l'ex monopolista, non comunica caratteristiche e condizioni dei servizi che l'utenza deve conoscere prima di sottoscriverli
L'operatore mobile, secondo l'ex monopolista, non comunica caratteristiche e condizioni dei servizi che l'utenza deve conoscere prima di sottoscriverli

Roma – Non tira una buona aria, tra Telecom Italia e Vodafone , soprattutto da quando quest’ultima ha lanciato le proprie proposte di convergenza nell’ambito dell’offerta Vodafone Casa .

Alla “home zone” dell’operatore angloitaliano si lega infatti quel servizio che Vodafone ha lanciato in prevendita con il nome di Numero Fisso e che promette, da gennaio, di offrire ai suoi utenti la possibilità di “trasferire” sul cellulare il numero di casa. Servizio per cui Vodafone ha denunciato Telecom per concorrenza sleale, con l’accusa di averle messo i bastoni tra le ruote, ostacolando la sua richiesta di interconnessione tra rete fissa e rete mobile.

Sul contenzioso ha voluto saperne di più Agcom , che a metà novembre ha convocato le due aziende per conoscerne le posizioni. La posizione di Telecom Italia è riportata dal portale Helpconsumatori : l’incumbent ritiene che sulle nuove offerte di Vodafone “Home Zone” per la clientela residenziale e “In Office” per quella business, non ci sia stata la necessaria trasparenza sulle condizioni di utilizzo: “Tali servizi vengono presentati alla clientela a tutti gli effetti come servizi di telefonia fissa pur non essendolo affatto nella sostanza per i seguenti motivi:
– non esiste infatti alcun collegamento fisico – come il doppino telefonico – dedicato esclusivamente alla fornitura del servizio;
– il servizio viene fornito invece utilizzando le frequenze radio della rete mobile che non essendo assegnabile in una logica dedicata ad uso esclusivo di ciascun cliente comporta un abbassamento dei livelli di qualità e disponibilità del servizio stesso”.

Telecom contesta quindi la pubblicizzazione, da parte di Vodafone, di un servizio di telefonia mobile presentato alla stessa stregua di un servizio di telefonia fissa, ma che tecnicamente di fisso non ha nulla: “Il cliente dovrebbe quindi essere correttamente informato che aderendo al servizio in questione verrebbe a perdere tutta una serie di prestazioni/tutele di cui poteva fruire tramite il servizio telefonico su rete fissa, ed in particolare:
– possibilità di effettuare chiamate dal proprio numero fisso;
– possibilità di accedere in maniera ininterrotta ai servizi d’emergenza;
– possibilità di essere localizzato in caso di chiamate d’emergenza;
– possibilità di utilizzare il numero fisso per servizi dati e fax”.

E, sempre secondo l’ex monopolista, sussisterebbero ulteriori elementi di scarsa chiarezza: ad esempio, la “effettiva estensione dell’area domestica (home zone) che può avere dimensioni di diversi Km: una specifica clausola del contratto che Vodafone propone al cliente, prevede il divieto per quest’ultimo di utilizzare il servizio al di fuori del distretto, ma nulla viene detto di come il gestore di telefonia mobile possa rendere chiaro al cliente quando si trovi all’interno del distretto oppure no”.

Altri aspetti evidenziati da Telecom: l’inesistenza di una spiegazione sulle modalità da seguire per usufruire del servizio di portabilità del numero in caso di cessazione del rapporto contrattuale con Vodafone e i diversi standard di qualità garantiti al cliente del servizio fisso Vodafone. Infine, l’incumbent sottolinea l’esistenza di problemi legati alla privacy: “Vanno approfondite le relative tematiche connesse all’utilizzo del servizio fisso tipicamente ad uso familiare rispetto alla portabilità del numero fisso sul mobile e viceversa”.

Dal canto suo, Vodafone si sente in regola in quanto titolare della licenza di operatore di rete fissa e si ritiene autorizzata a offrirne i servizi “in piena aderenza al principio di neutralità tecnologica secondo la quale i servizi di telefonia fissa possono essere offerti indipendentemente dalla tecnologia di accesso (ovvero sia tramite il doppino di rame oppure una qualsiasi tecnologia radio, quali Dect, WiFi, GSM/UMTS, Wimax) entro il limite di ciascun distretto geografico”.

Sembra quindi che, sul mercato italiano, il lancio delle offerte convergenti sia obbligato ad affrontare, nelle sue fasi iniziali, notevoli difficoltà: è stato così anche per Unico , la proposta di Telecom Italia basata sulla tecnologia UMA che connette rete fissa e mobile, che ha ricevuto la benedizione dell’Agcom per una fase sperimentale, dopo una sofferta gestazione commerciale.

Le opportunità convergenti di Vodafone, che in più occasioni ha evidenziato lo svantaggio di non disporre di una propria rete fissa e la conseguente impossibilità di competere ad armi pari con l’incumbent, si basano invece sull’offerta Vodafone Casa con tutte le sue possibili pertinenze, che vanno dal Numero Fisso abbinato al cellulare fino alle offerte di connettività wired, come Vodafone Casa Fastweb , e wireless come Vodafone Internet Box , che si lega alla rete HSDPA .

È con queste armi che l’operatore mobile intende rispondere alle lacune prestazionali evidenziate da Telecom, nella speranza che la propria offerta, così articolata, possa beneficiare di una chance analoga a quella che l’Authority delle comunicazioni ha concesso a Unico. La soluzione comunque potrebbe giungere proprio nei prossimi giorni: il ministro delle Comunicazioni (cui spetta, secondo l’Agcom, la competenza di questa decisione) ha dichiarato l’intenzione di volersi pronunciare in tempi brevi in merito al contenzioso e, quindi, in relazione alla possibile portabilità del numero di telefonia fissa sulla rete mobile.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
24 nov 2006
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