Roma – Si chiacchiera molto e ormai da tempo su Longhorn , il successore di Windows XP, ma fino ad oggi Microsoft è stata abile a mantenere il più stretto riserbo su di un progetto che dovrebbe vedere la luce fra non meno di tre anni: un arco di tempo durante il quale il big di Redmond non vuol vendere fantasmi, ma scatole di Windows XP.
Oggi, che di scatole di Windows XP se ne vendono, e anche parecchie, Bill Gates sembra aver ritenuto fosse giunto il momento di svelare qualche dettaglio sull’arcano che, come sempre succede per questo genere di release, attornia la futura versione di Windows.
Intervistato dal settimanale americano Fortune, Gates ha subito chiarito che Longhorn non sarà, come si pensava fino ad oggi, un mero aggiornamento di Windows XP ma, al contrario, “una nuova e radicale versione di Windows”. Questo significa che il nuovo sistema operativo sarà una completa revisione sia del codice che delle funzionalità dell’attuale versione di Windows e, su stessa ammissione di Gates, renderà obsoleti molti degli attuali prodotti per Windows. Gates sostiene che Microsoft è già al lavoro per riprogettare Office e i servizi on-line di MSN affinché divengano pienamente compatibili con Longhorn.
Gates ha poi suggerito che la più probabile data di rilascio di Longhorn è il 2005, anche se gli analisti sono più propensi a credere che il nuovo sistemone, che precederà l’arrivo di Blackcomb (l’altra major release di Windows), non verrà rilasciato sul mercato prima del 2006.
Di Longhorn si conosceva già qualche piccolo e per lo più scontato dettaglio, come il fatto che integrerà le recenti tecnologie Mira e Freestyle , la nuova versione dell’architettura Windows Media (nome in codice Corona), nuove funzionalità per la comunicazione e il lavoro di gruppo, e il supporto integrato per la connettività verso una vasta gamma di dispositivi non-PC.
Pochi giorni fa si è poi appreso che Longhorn sarà il primo Windows a supportare Palladium, quell’ambiziosa iniziativa con cui Microsoft tenterà di addomesticare i PC trasformandoli in scatolotti a prova di cracker e di pirati. E c’è di più.
Da Fortune si apprende che Longhorn “terrà traccia del vostro lavoro, con chi parlate, quali siti visitate, come scrivete i vostri documenti e con chi li condividete, e quali dati nella rete sono vostri: tutto questo in modo estremamente più facile”.
Gates ha spiegato che in Longhorn sarà altresì più semplice aggiornare il software, muovere file fra un sistema e l’altro e – rullo di tamburi – comprendere finalmente il significato di ogni messaggio di errore.
Per la prima volta Longhorn presenterà un sistema unificato di archiviazione dei dati che renderà più facile, per gli utenti, ricercare documenti, contatti, messaggi (e-mail, istantanei, ecc.), appuntamenti e note. Questo avverrà attraverso l’implementazione di un database centralizzato che, come dice Gates, possa rispondere alla più frequente domanda degli utenti: “Dove sono le mie cose?”.
Longhorn fornirà poi agli utenti funzionalità di raccolta e filtraggio di chiamate vocali e messaggi di e-mail, unite alla capacità di rispondere in automatico quando non si è al computer. Da questo lato, dunque, Longhorn estende ancor di più, rispetto a quanto già non faccia Windows XP, il supporto a metodologie d’utilizzo del PC che prevedono connessioni permanenti e a larga banda.
Gates assicura che il nuovo Windows sarà poi in grado di organizzare intelligentemente l’agenda di un utente, specie in ambiti collaborativi, o fare in modo che la videoconferenza divenga il metodo di comunicazione più facile, potente e immediato per gli utenti aziendali.
Sul lato della sicurezza e della privacy, vi saranno tutte le funzionalità svelate da Microsoft in seno al progetto Palladium , e dunque criptazione dei dati, supporto ai codici di identificazione hardware, filtri anti-spamming, firewall, software firmato digitalmente e meccanismi di protezione per e-mail e pagine Web.
Per proteggere le proprietà intellettuali Microsoft integrerà in Longhorn la sua tecnologia di digital rights management e una nuova versione dell’architettura Secure Audio Path (SAP) qui descritta . Una tecnologia di protezione che, sebbene già presente in Windows a partire da Millennium, non è mai stata messa in atto per mancanza di supporto hardware. Supporto che potrebbe arrivare con l’adesione all’iniziativa Palladium di buona parte dei produttori di PC, chip e periferiche.
Gates sostiene che lo sviluppo di Longhorn viene portato avanti da dieci differenti gruppi di lavoro, ognuno dei quali specializzato in una certa area funzionale: le sei citata da Fortune sono People, Annotation, Real Time Communications, Storage, Authentication and Security, New Look.
“Stiamo sincronizzando una enorme quantità di tecnologia in vista di questo rilascio”, commentò nella sua nota d’apertura Jim Allchin, vicepresidente del Platform Group di Microsoft, durante il WinHEC di aprile. E, alla luce delle ultime rivelazioni fatte da Gates, ora ci si può almeno parzialmente figurare l’enormità di quell'”enorme”.