Telecom Italia: anno nuovo, canone nuovo

Telecom Italia: anno nuovo, canone nuovo

Aumenta il canone e diminuiscono le una tantum per nuove attivazioni e traslochi. Ma i rincari secondo le associazioni dei consumatori non sarebbero compensati dai ribassi. L'Authority deve ancora dare il via libera
Aumenta il canone e diminuiscono le una tantum per nuove attivazioni e traslochi. Ma i rincari secondo le associazioni dei consumatori non sarebbero compensati dai ribassi. L'Authority deve ancora dare il via libera

Milano – A partire dal 2007 gli utenti italiani vedranno i risultati di un’operazione di lifting che Telecom Italia mostrerà nelle fatture: l’incumbent ha infatti deciso di apportare alcuni ritocchi sui prezzi per i canoni mensili di abbonamento delle linee RTG e ISDN, e sui contributi “una tantum” previsti per le operazioni non ordinarie (ritoccati anche per le utenze business). Un’iniziativa che ha già incontrato l’opposizione dei consumatori.

Ecco i nuovi canoni mensili che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2007:
– Linea Base RTG (la linea tradizionale), da 14,57 a 14,80 euro – tariffa praticata per i collegamenti bidirezionali di categoria B e C e per quelli unidirezionali entranti. Su quelli bidirezionali di categoria B resta l’agevolazione del 50% e pertanto il canone mensile ammonterà a 7,39 euro;
– Linea ISDN, da 19,84 a 18,67 euro (accesso base singolo).

Questi invece gli importi relativi ai contributi una tantum:
– 75 euro per i nuovi impianti e i passaggi da OLO a Telecom Italia (sia per linee RTG che ISDN);
– 60 euro per i traslochi (oggi si pagano 72 euro per trasferire una linea RTG e 30 per una ISDN).

I prezzi sopra riportati, precisa Telecom, sono soggetti a verifica da parte dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni . E proprio all’Agcom si rivolge il grido di dolore lanciato da Adiconsum , che riguardo all’ultima iniziativa dell’incumbent sottolinea: “I cosiddetti ritocchi al canone, euro 2,76 all’anno (23 centesimi al mese per dodici mesi, ndr) moltiplicato per i 26 milioni di utenti di rete fissa, portano ad oltre 70 milioni di euro di maggior entrate per Telecom a bimestre, mentre il cosiddetto “dimezzamento dei costi su altri servizi”, (allacci, traslochi e ritorni a Telecom) non va oltre i 10 milioni di euro”.

“Oggi – prosegue l’associazione – il semplice fatto di essere collegato alla rete Telecom comporta un costo bimestrale di circa 30 euro e in molte bollette ormai il costo del canone è superiore alla spesa del servizio. Con queste scelte è evidente che il gestore non è incentivato a migliorare il servizio, poiché le entrate sono comunque garantite. Questa è una scelta che si muove secondo la logica di monopolio e non di mercato e di concorrenza. Ci stupisce che ancora si operi con questo criterio e soprattutto che questo modo di operare sia approvato dall’Autorità”.

Un’approvazione che però ancora non sussiste , come specifica l’Authority, che venerdì scorso ha comunicato: “In merito alla rimodulazione dei canoni di abbonamento alla linea fissa annunciata da Telecom Italia, l’Autorità precisa che la richiesta non ha avuto alcuna approvazione, in quanto ancora all’esame degli uffici. L’Autorità ricorda inoltre che il Consiglio con una sua delibera ha stabilito, dal 2003, l’invarianza di spesa dei consumatori per il paniere (canone e contributi) dei servizi di accesso per i clienti residenziali”.

Tra aumenti e ribassi, quindi, per i consumatori la spesa deve rimanere la stessa, secondo l’Authority. E Telecom Italia sostiene di rispettare proprio il criterio dell’invarianza di spesa, che sarebbe garantita dal fatto che a fronte dell’aumento del canone si può constatare una compensazione, resa possibile dai ribassi dei contributi una tantum.

Questi ultimi, però, sono legati ad operazioni come nuove attivazioni e traslochi, la cui richiesta sarebbe in calo, o comunque sporadica. È quanto sostiene il Codacons . “I consumatori non cadranno nel “tranello” teso da Telecom – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – infatti appare chiaro che mentre l’aumento del canone toccherà la totalità degli utenti della telefonia fissa dell’azienda, i ribassi riguarderanno solo alcuni soggetti, ad esempio chi intende attivare un nuovo impianto o chi traslocherà una linea. Una mossa finalizzata a compensare gli effetti della concorrenza che ha ridotto gli incassi della Telecom in favore di altri operatori che hanno acquisito clienti a danno dell’ex monopolista”.

Dario Bonacina

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
4 dic 2006
Link copiato negli appunti