Ottawa (Canada) – A pochi giorni dal rilascio della seconda e ultima release candidate, il popolare ambiente grafico desktop Gnome arriva alla versione finale 2.0, una release con cui la Gnome Foundation intende rispondere ai progressi fatti da KDE con la recente versione 3.0 .
“Il progetto Gnome 2.0 rappresenta l’apice di quel grande sforzo per migliorare la produttività degli sviluppatori e accrescere significativamente l’esperienza degli utenti di Gnome”, ha affermato Miguel de Icaza, presidente della Gnome Foundation e CTO e co-fondatore di Ximian. “Il risultato è un elegante ambiente desktop multi-piattaforma dedicato a utenti privati, aziendali e governativi di tutto il mondo”.
La nuova versione di Gnome porta con sé un bel fagotto di novità, da quelle più visibili – come l’adozione dell’anti-aliasing e dell’alpha blending – a quelle più nascoste e profonde, come la riscrittura e l’ottimizzazione di ampie porzioni di codice.
Per quanto riguarda la grafica, oltre all’aggiunta di orpelli qui e là, si fa ora notare l’aggiunta dell’anti-aliasing per i font e degli effetti di trasparenza permessi dal canale alpha accelerato attraverso le istruzioni multimediali MMX; dell’assenza di flickering nelle applicazioni GTK; dell’adozione di nuove icone più carine e colorate. Il supporto ai temi è ora stato migliorato notevolmente ed è possibile applicarli anche al CD player e allo schermo di log-in.
Restando sull’interfaccia utente, Gnome 2.0 migliora l’usabilità dei menu e del desktop attraverso novità come l’applet Workspace Switcher, che consente di passare da un’area di lavoro all’altra, o i nuovi menu in grado di scorrere quando divengono troppo grandi.
Dal lato delle applicazioni, è stato riprogettato e reso più semplice lo strumento di ricerca Search Tool; migliorato il sistema di help; semplificato e razionalizzato il control center, il centro di configurazione di Gnome; riviste alcune applicazioni (alcune delle quali hanno mutato nome); sostituito il Gnome Control Center a favore di strumenti più intuitivi e facili da usare. E’ stato aggiornato anche Nautilus, il file manager integrato in Gnome che, secondo il team di sviluppo, è ora “più veloce e potente”.
Ed ecco le altre novità principali.
La Gnome Foundation afferma che in questa nuova versione del suo ambiente desktop sono state spese migliaia di ore-uomo per “assicurare che Gnome sia accessibile a chiunque, incluse le persone disabili”. Per soddisfare questi requisiti, in Gnome 2.0 è stato perfezionato il sistema di navigazione attraverso la tastiera e aggiunto il supporto, a livello di interfaccia, ai programmi per la lettura del testo e il controllo vocale.
In Gnome 2.0 è stato poi migliorato il supporto ai caratteri Unicode, rendendo ora possibile mischiare più lingue e simboli all’interno dello stesso documento, e quello alla localizzazione dell’interfaccia.
Più in profondità, il progetto Gnome ha lavorato per ottimizzare e ripulire il codice precedente e migliorare l’interazione fra le varie componenti del sistema: come risultato, il nuovo Gnome dovrebbe essere ancora più stabile e veloce e permettere agli sviluppatori di far dialogare con maggior facilità i programmi esterni con l’interfaccia grafica offerta da questo ambiente.
La Gnome Foundation sostiene che Gnome 2.0 offre grosse novità anche agli sviluppatori, fra cui l’inclusione del nuovo GTK Toolkit e di nuove librerie ancora più ricche.
“Lo sviluppo sulla piattaforma Gnome farà un salto in avanti con la versione 2.0”, ha affermato Havoc Pennington, Gnome Foundation board chair and technical lead for desktop engineering presso Red Hat. “Il toolkit GTK+ 2.0, insieme con strumenti aggiuntivi come Glade, Python e la nostra implementazione di CORBA, rendono Gnome la naturale scelta per gli sviluppatori su una grande varietà di piattaforme. L’architettura di Gnome basata su componenti rende possibile per gli sviluppatori utilizzare i tool, le librerie e le funzionalità già esistenti, tagliando significativamente i tempi di sviluppo”.
Per quanto riguarda le prestazioni, sul sito di Gnome si legge che la nuova versione è stata installata su un Pentium II con 96 MB di RAM e Nautilus apriva una nuova finestra in meno di 5 secondi. Secondo gli sviluppatori, su di un portatile con un processore da 1 GHz l’interfaccia di Gnome 2.0 è più veloce di quella di Explorer su Windows XP. Strano che non siano stati fatti confronti con KDE 3.0…
Il team di sviluppo di Gnome 2.0 ha poi rivelato che nelle prossime versioni 2.x verranno aggiunte nuove funzionalità e portate versioni native di applicativi come Evolution, Galeon, Mozilla and Gnumeric.
Gnome 2.0 è disponibile per diverse piattaforme, fra cui Linux, Solaris, HP-UX, Unix, BSD e Darwin (il kernel Mac OS X di Apple). Binari e codice sorgente possono essere liberamente scaricati qui .