Berlino – Suscita attenzione una notizia pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung secondo cui i cybercop tedeschi si doteranno a breve di un nuovo strumento di indagine, ovvero della possibilità di penetrare da remoto nei PC delle persone sospette .
Il primo lander a dotarsi di normative ad hoc, segnala HeiseOnline è quello del Nord-Reno Westfalia , area industriale ad alta densità. Il progetto prevede la possibilità per le forze dell’ordine di accedere ad “hard disk” e “sistemi tecnologici” presenti in Internet in operazioni classificate ma solo dietro via libera di un magistrato .
L’adozione del provvedimento su tutto il territorio della Repubblica Federale, come segnala Autistici/Inventati , sarebbe però dietro l’angolo: il ministro federale degli Interni Wolfgang Schauble vede in questo progetto un nuovo importante strumento contro il terrorismo .
Secondo quanto riportato dallo Zeitung , il ministero degli Interni sarebbe interessato a varare una sorta di screening nazionale , un’idea che per il momento non è però supportata da alcuna normativa.
Inevitabile chiedersi, come fa Heise , con quali strumenti si intenda portare avanti queste misure di indagine: accedere a computer protetti potrebbe rivelarsi tutt’altro che facile e richiedere l’utilizzo di strumenti di attacco fin qui appannaggio della criminalità informatica.
Va detto che un simile “dilemma” è già stato risolto da lungo tempo negli Stati Uniti. Come ben sanno i lettori di Punto Informatico , infatti, già nel 2001 l’ FBI statunitense ha messo a punto il progetto Lanterna Magica pensato espressamente per “entrare” sui PC dei sospetti.
E proprio come negli USA la tentazione dei governanti tedeschi è di mettere in piedi un sistema capace anche di intercettare le comunicazioni via Internet a partire dal VoIP, la telefonia online.