Per le aziende è disponibile fin dallo scorso dicembre, e da mesi tutti lo possono provare seguendo vie più o meno lecite. Ma il vero “Vistàs day” è oggi, giorno in cui il nuovo Windows, accompagnato dal fido Office 2007 , fa finalmente il suo debutto in negozi e supermercati. Microsoft festeggerà il lancio consumer di Vista e Office 2007 con eventi in tutto il mondo, tra cui l’Italia, dove fra ieri e oggi ha programmato tutta una serie di iniziative .
Il neonato sistema operativo di Microsoft arriva sul mercato mainstream ad oltre cinque anni di distanza dal suo predecessore , Windows XP, un arco di tempo piuttosto lungo se misurato con il metro del mondo informatico. Windows Vista dovrà dimostrare di valere questa lunga attesa, e i termini di paragone non mancano: il primo è proprio Windows XP, che tra update e service pack è riuscito a tener duro fino ad oggi, e gli altri sono Mac OS e Linux , che rispetto a cinque anni fa hanno compiuto un vero e proprio balzo evolutivo. La sfida più accesa è sicuramente quella con Mac OS X, di cui nei prossimi mesi si attende un consistente aggiornamento noto con il nome in codice Leopard .
In questi mesi sono uscite centinaia di prove e recensioni di Vista, e come spesso accade le opinioni sono molto eterogenee. Buona parte dei recensori sembra tuttavia concordare sul fatto che, rispetto a Windows XP, Vista rappresenta più un’evoluzione che una rivoluzione : non c’è aspetto del proprio sistema operativo che Microsoft non abbia migliorato o quanto meno rivisto, ma molti ritengono che questo non basti per fare del nuovo Windows qualcosa di davvero innovativo. Ciò non significa necessariamente che Vista non valga il suo prezzo: sono probabilmente molti gli utenti di XP che troveranno in Vista più di un motivo per migrare. Va però detto che le alternative, per gli utenti desktop, non sono poi molte : la prima è rimanere con XP, a patto di accettarne la rapida obsolescenza e l’impossibilità di farci girare la nuova generazione di giochi DirectX 10; la seconda opzione è passare ad una piattaforma completamente diversa, come Linux e Mac, purché si sia ben consapevoli delle diversità connesse a questa scelta.
Tra le novità che potrebbero giustificare la migrazione a Vista c’è sicuramente la nuova interfaccia grafica Aero, che insieme con il motore Avalon offre effetti di trasparenza e tridimensionali; la barra laterale e il suo motore di mini applicazioni (gadget); il nuovo file-manager capace di gestire in modo più avanzato anteprime e metadati dei file; il motore di ricerca, con funzionalità simili a quelle dei search di terze parti e con il supporto alle cartelle virtuali; le librerie grafiche DirectX 10, che migliorano il realismo grafico dei giochi di nuova generazione; una più avanzata gestione delle reti cablate e wireless; Windows Photo Gallery, che oltre a visualizzare le foto e creare slide-show fornisce funzionalità base di fotoritocco; un migliorato supporto ai notebook e ai Tablet PC; un potenziato sistema per la condivisione, la sincronizzazione, la protezione e il backup dei dati; nuove e migliorate funzionalità di sicurezza (si veda questo approfondimento ); controlli parentali; e nuove versioni di Windows Media Player, Internet Explorer, Movie Maker e Outlook Express (ora chiamato Windows Mail). Delle molte novità di Windows Vista si parla ormai da tempo, e questa non è la sede più adatta per elencarle tutte: una buona sintesi viene fornita da questo articolo italiano su Wikipedia, mentre qui PCWorld.com elenca i 15 motivi più importanti che potrebbero spingere un utente ad acquistare Vista. Seppure scritta da Microsoft, e dunque di parte, potrebbe risultare utile anche la lettura delle “100 ragioni per cui Vista vi lascerà senza parole”.
Ora che Windows Vista è finalmente acquistabile nei negozi, gli utenti sono senza dubbio interessati a conoscere le sorprese meno gradite che il nuovo sistema operativo porta con sé, quali problemi di compatibilità e interoperabilità.
La questione peraltro non è solo se passare o no a Vista, ma eventualmente quando farlo. C’è infatti chi sostiene che se l’aggiornamento a Vista sia prima o poi tappa obbligata di ogni utente fedele al mondo Windows, non è detto debba avvenire tanto presto. Ora come ora, infatti, Windows XP offre almeno due benefici : una maggiore maturità e una piena compatibilità con pressoché tutto il software e l’hardware prodotto negli ultimi 10 anni. Altrettanto non si può dire di Vista, il cui livello di compatibilità con le applicazioni, l’hardware e i giochi attuali lascia spesso a desiderare . Ciò non rappresenta un grosso problema per chi acquista un nuovo PC e possiede pochi componenti “legacy”, ma di sicuro è un elemento da tenere in grande considerazione da parte di chi aggiorna un PC non recentissimo e dispone di una discreta libreria di software.
Facendo girare su alcuni PC della redazione Upgrade Advisor , un tool di Microsoft che verifica la compatibilità con Vista di certe (per la verità poche) applicazioni e componenti hardware, i risultati non sono stati confortanti. Tra i software totalmente incompatibili con il nuovo sistema operativo, che in caso di aggiornamento vanno obbligatoriamente disinstallati, si trovano suite per la sicurezza, codec audio/video, software per la masterizzazione (tra cui uno fornito con il 90% dei masterizzatori oggi in commercio), software di backup, jukebox e media player, e alcuni file-manager.
Va però dato credito a Microsoft di aver avvertito gli utenti con molto aticipo delle idiosincrasie del suo nuovo sistema operativo, e soprattutto dell’impossibilità di far girare su Vista quei programmi, quali tool di sicurezza e utility per la gestione del disco o del sistema, che si interfacciano direttamente al kernel o utilizzano funzioni di basso livello. I più noti produttori di software per la sicurezza hanno già reso disponibili versioni dei propri software pienamente compatibili con il nuovo Windows, ma per gli utenti questo significa quasi sempre sborsare altri soldi per l’upgrade.
C’è poi un sostanzioso numero di programmi, driver e codec che girano su Vista ma in modo limitato o con problemi più o meno rilevanti. Microsoft promette tuttavia che, almeno per quanto riguarda i software più noti, i problemi possono essere eliminati scaricando gli aggiornamenti presenti su Windows Update.
Per quanto riguarda i giochi , la maggior parte di quelli più recenti sembra non avere particolari problemi a girare su Vista. Come segnalato di recente, però, in Vista è assente l’Hardware Abstraction Layer (HAL) per l’audio, che impedisce a certi giochi di sfruttare gli effetti sonori avanzati di DirectSound 3D e EAX.
In tema di compatibilità la nota senza dubbio più dolente arriva sul fronte della piattaforma x64 , che come noto richiede driver e applicativi appositamente riscritti per questo ambiente. Purtroppo l’ ancor esigua disponibilità di software a 64 bit vanifica in buona parte il supporto nativo di Vista alle CPU x64. La situazione migliorerà con il passare del tempo, ma almeno inizialmente l’uso di Vista x64 è poco fattibile , soprattutto in ambito consumer. In ogni caso, la buona notizia è che il DVD di Vista contiene sia la versione a 32 bit che quella a 64 bit: ciò esime l’utente dall’effettuare una scelta in fase di acquisto.
Il problema dei driver interessa del resto anche Vista a 32 bit, sebbene in modo assai più marginale: nel DVD sono presenti ben 19.500 driver, ma alcune periferiche – specie quelle meno recenti o diffuse – sono rimaste fuori dalla porta.
Upgrade Advisor può essere utile per valutare il livello di compatibilità del proprio sistema a Vista, ma i componenti software e hardware riconosciuti sono per il momento molto pochi. Il consiglio è di consultare anche i siti web dei produttori per verificare se ci sono problemi di compatibilità, se esistono o verranno rilasciate delle patch oppure se il supporto per Vista verrà aggiunto in una release successiva.
A questo proposito, Microsoft fornisce una serie di link che puntano alle aree dedicate a Windows Vista di alcuni produttori hardware. Un elenco parziale dei software compatibili con Windows Vista RTM è invece disponibile qui . Sebbene generalmente non interessino il tipico utente consumer, vale la pena citare anche i problemi di interoperabilità tra Vista e Samba , il celebre ambiente di gestione di rete. Di default Windows Vista utilizza il protocollo di autenticazione NTLMv2, che non è supportato dalle versioni di Samba precedenti la 3.0.x. In alternativa alla migrazione ad una versione di Samba più recente, gli amministratori di rete possono agire sulle Politiche di Sicurezza Locali di Windows Vista e imporre che venga utilizzato il protocollo NTLMv2 solo se viene richiesto dall’altro computer in rete (si veda anche questo approfondimento ).
Per quanto riguarda invece la funzione Desktop Remoto , bisogna sapere che Windows Vista accetta connessioni remote solo da sistemi che supportano la Network Level Authentication (NLA), funzionalità supportata solo da Windows Vista e dal futuro Longhorn Server. In alternativa è possibile scaricare un client, disponibile solo per Windows XP e Windows Server 2003, che supporta una versione di Desktop Remoto con NLA o modificare le impostazioni di Windows Vista in modo che accetti anche connessioni non protette.
Nella migrazione a Vista bisogna anche tener conto delle caratteristiche hardware del PC da aggiornare , e questo non solo per i problemi di incompatibilità citati in precedenza, ma anche per capire se il sistema operativo potrà girare e con quali performance.
I requisiti di sistema consigliati da Microsoft per Vista Ultimate e Premium, le due edizioni che si spartiranno la fetta più grossa del mercato, sono i seguenti: CPU da almeno 1 GHz, 1 GB di RAM, disco fisso da 40 GB (con 15 GB liberi), scheda video con supporto DirectX 9 (driver WDDM, 128 MB di memoria video, supporto a Pixel Shader 2.0, 32 bit per pixel), unità DVD-ROM, scheda audio, accesso ad Internet. Ma questi requisiti sono ritenuti da più parti fin troppo “stretti” per Vista, e produttori come Dell raccomandano ad esempio l’installazione di almeno 2 GB di RAM.
Per avere un’idea della quantità di RAM necessaria, si può fare riferimento a questo articolo apparso su MSDN dove vengono raffrontate le prestazioni di Windows XP e di Windows Vista in base alla quantità di RAM disponibile.
Tra gli aspetti più controversi di Windows Vista vi sono poi lo User Account Control (UAC) e il supporto alle tecnologie DRM e Trusted Computing. Il primo è una tecnologia introdotta per limitare i privilegi con cui vengono eseguite le applicazioni che normalmente non necessitano di un account di amministrazione. Sebbene in sé sia una funzionalità senza dubbio lodevole, che tenta di diffondere anche nel mondo Windows una pratica da sempre adottata nel mondo Unix, la sua implementazione fa sì che ogni qual volta si lancia un’applicazione che esegue operazioni ritenute pericolose, e succede spesso, il sistema operativo chieda all’utente l’autorizzazione. Ciò finisce per infastidire la maggior parte degli utenti, come testimoniato dalle molte guide su Internet per disattivare questa forma di protezione.
UAC risulta tra l’altro incompatibile con diverse applicazioni progettate per Windows XP.
Per limitare o eliminare del tutto la funzionalità UAC , si possono adottare due strategie: la prima è quella che prevede di modificare le Group Policy di Windows Vista, la seconda consiste invece nel riattivare e riabilitare l’account Administrator. Utilizzando Windows Vista, si noterà che mentre il prompt dei comandi aperto da un utente del gruppo Administrators può richiedere eventuali autorizzazioni per l’esecuzione di operazioni critiche, un prompt dei comandi aperto come utente Administrator non ha alcuna restrizione, o meglio UAC è del tutto disabilitato. Qui si trova una guida per approfondire il tema.
Di recente su MSDN è apparso un articolo sul funzionamento di UAC che chiarisce l’origine dei problemi di compatibilità tra le applicazioni per Windows XP e Windows Vista . Le applicazioni compatibili con Windows Vista sono progettate in modo che nel loro file di configurazione XML ( manifest file ) sia presente il parametro UIAccess . Se questo parametro è impostato a true , un’applicazione che deve eseguire operazioni o chiamate critiche può richiedere di essere autorizzata dall’utente (ovvero appare il popup), altrimenti significa che non necessita di queste autorizzazioni. Di default, Windows Vista “presuppone” che le applicazioni non abbiano bisogno di eseguire operazioni critiche e quindi se UIAccess non è correttamente configurato non mostra la richiesta di autorizzazione all’utente e impedisce l’esecuzione o l’installazione del programma. Le applicazioni sviluppate per Windows XP, tipicamente, non prevedono la presenza di un manifest file. Come si legge su Wikipedia , Vista include anche ” un sistema di digital rights management secondo le specifiche TCG (Trusted Computing Group), che consentirà di proteggere file multimediali e applicazioni coperte da copyright che sfruttano tale tecnologia. Questo schema di protezione, sostiene Microsoft, impedirà la registrazione di contenuti protetti trasmessi via etere.
Microsoft ritiene che senza adeguate tecnologie anticopia i produttori non siano disponibili a rilasciare filmati ad alta definizione fruibili anche dai PC: “i file MP3, i DivX e i programmi open source freeware ecc., essendo creati dagli utenti, non sono firmati digitalmente e quindi continueranno a funzionare come prima”.
L’impressione è che la tecnologia di trusted computing implementata in Vista sia ancora in gran parte latente, ed il timore di molti è che Microsoft possa attivarne all’occorrenza le parti oggi dormienti.
Sul fronte della sicurezza Microsoft ha lavorato moltissimo, ma per valutare la reale robustezza di Vista bisognerà attendere che la sua diffusione raggiunga livelli significativi.
Nel frattempo non tutti hanno accolto favorevolmente la notizia secondo cui Microsoft sta già lavorando al primo service pack , né che questo update sia destinato a contenere fix definiti da Microsoft “di elevato impatto”. La scelta di rilasciare l’SP1 entro l’anno è tuttavia anche strategica, motivata dalla volontà di pubblicare service pack più leggeri e a cadenza più regolare.
Come ultima nota si può aggiungere che è vero che il nuovo sistema operativo di Microsoft offre molte più group policy di Windows XP, ma per sfruttarle appieno è necessario che sia presente Longhorn come sistema operativo lato server. Windows Vista arriva sul mercato in cinque differenti edizioni: due consumer, la Home Basic (300 euro la versione standard, 150 euro l’upgrade) e la Home Premium (360 euro, 240 euro l’upgrade), una “tuttofare”, la Ultimate (600 euro, 400 euro l’upgrade), e due espressamente dedicate alle aziende, la Business (450 euro, 300 euro l’upgrade) e la Enterprise (non vendibile al dettaglio). I prezzi tra parentesi sono IVA inclusa e si riferiscono alle versioni retail distribuite su DVD: la versione upgrade può essere acquistata da chi possiede una copia autentica di Windows XP o Windows 2000. Per approfondimenti su prezzi, percorsi di aggiornamento e licenze si consulti questa pagina del sito italiano di Microsoft, mentre sulle offerte di aggiornamento delle versioni OEM di Windows XP e Office 2003 si veda questo articolo .
A queste edizioni si dovrebbero aggiungere anche la Starter , che viene però venduta esclusivamente nei paesi ad economica emergente, e le Home Basic N e Business N che, accogliendo una decisione dell’antitrust europeo, si differenziano da quelle standard per la sola assenza del Windows Media Player.
La Home Basic è l’edizione che più somiglia all’attuale Windows XP Home: come spiega la stessa Microsoft, questo sistema operativo è stato pensato “per quei consumatori che utilizzano principalmente il PC per navigare su Internet, corrispondere con amici e parenti attraverso le email, o utilizzare gli strumenti di base per la creazione e l’editing dei documenti”. Sebbene tale versione di Vista sia dotata degli strumenti multimediali di base, come Windows Media Player e Windows Movie Maker, manca tuttavia delle tipiche funzionalità media center e dell’interfaccia grafica avanzata Aero.
Funzionalità che si troveranno invece nell’edizione Home Premium , che per tale ragione può considerarsi l’erede dell’attuale Windows XP Media Center. Questa edizione fornisce tutto il necessario per vedere e registrare i programmi TV, connettersi a Xbox 360, fare lo streaming dei contenuti verso altri PC o dispositivi, e creare, modificare e masterizzare musica, video e foto. La Home Premium include inoltre funzionalità avanzate di risparmio energetico per notebook e Tablet PC e il supporto agli strumenti di condivisione e collaborazione di Windows Meeting Space.
Vista Ultimate Edition sposa le caratteristiche dell’edizione Home Premium con quelle della Business, e si rivolge pertanto ad un bacino di utenti potenzialmente molto grande: appassionati di multimedia e nuove tecnologie, professionisti e impiegati aziendali.
Per certi aspetti, questa variante di Vista prende il posto di Windows XP Professional, ma rispetto a quest’ultimo fornisce una gamma decisamente più ampia di funzionalità multimediali e business: tra queste, le capacità media center, gli strumenti per il mirroring e la gestione dei fax, il software BitLocker, e funzionalità avanzate per il backup e la rete.
Vista Enterprise è tagliata su misura per le aziende più grandi, tipicamente multinazionali, con un piano di licenza Software Assurance. Oltre a comprendere tutte le caratteristiche dell’edizione Business, l’Enterprise fornisce più avanzate funzionalità per la protezione dei dati su disco (tra cui Windows BitLocker Drive Encryption), strumenti per il deployment di immagini personalizzate del sistema operativo, il software di virtualizzazione Virtual PC Express con licenza per l’esecuzione simultanea di 4 macchine virtuali Windows, un toolkit per far girare applicazioni Unix sotto Windows, e la possibilità di utilizzare linguaggi multipli per l’interfaccia utente.
A differenza delle precedenti versioni di Windows, dove la durata dell’installazione comprendeva anche il tempo necessario per copiare i file su hard disk, il DVD di Windows Vista contiene le immagini delle varie versioni del sistema operativo in forma compressa . Questo non solo riduce drasticamente il tempo di installazione ma semplifica anche il processo di personalizzazione di Vista da parte degli OEM e l’attività di integrazione di patch o software sviluppati da terze parti.
Solleva invece molte perplessità la restrizione applicata da Microsoft alle versioni aggiornamento di Windows Vista . Queste ultime possono infatti essere installate solo in un sistema su cui si trovi già Windows 2000 o XP: in altre parole, non è possibile fare un’installazione “da zero” di una versione upgrade di Vista. Questa limitazione non era presente nelle precedenti versioni di Windows: con XP Upgrade, ad esempio, era sufficiente inserire un CD contenente Windows 98/Me o 2000 per avviare l’installazione del nuovo sistema operativo.
Sulle limitazioni relative alle licenze OEM di Windows Vista si veda invece questo approfondimento .
Il sito ufficiale italiano di Windows Vista è accessibile a questo indirizzo .
Di seguito alcuni dei più recenti articoli su Windows Vista apparsi su Punto Informatico:
– MS: ritardi Vista e Office causano profitti ridotti
– Windows Vista tra SP1, widget e prezzi
– Windows Vista? In Cina costa due euro
– Windows Vista si acquisterà anche online
– Vista Ultimate condito con gli Extras
– Windows Vista, un crack cancella la scadenza
– Windows Vista, sotto test le API di PatchGuard
– Microsoft spara su Vista Frankenstein
– Vista e Office 2007 sul mercato
– I PC Vista si chiameranno per nome
– Windows Vista è nato
– Installazione Vista, nessun limite di licenza
– Windows Vista, partono gli incentivi
– Windows Vista, i pirati rimarranno senza bottino
Alessandro Del Rosso
Giovanni Fleres