Mediaset studia da operatore virtuale?

Mediaset studia da operatore virtuale?

Piersilvio Berlusconi illustra gli obiettivi dell'azienda e non esclude che si possa proporre come MVNO sul mercato italiano
Piersilvio Berlusconi illustra gli obiettivi dell'azienda e non esclude che si possa proporre come MVNO sul mercato italiano

Milano – Se gli operatori telefonici pensano a trasformarsi in media company , non c’è da stupirsi che i media vogliano diventare anche operatori telefonici. A volersi tuffare nell’avventura telefonica sembra essere Mediaset , almeno secondo le ultime dichiarazioni rilasciate da Piersilvio Berlusconi.

Nell’ intervista pubblicata dal Corriere della Sera , il vicepresidente di Mediaset ha infatti illustrato le prospettive dell’azienda, che prevederebbero offerte nel campo dei contenuti e delle tecnologie televisive. In primo piano il core-business, e cioè TV, con contenuti video on demand e attenzione al digitale terrestre. “Non ci sarà bisogno di avere cavi. Tutto avverrà via etere”. Ma l’orizzonte non si limita: “Non ci fermeremo alla tv, ci sono la banda larga e la telefonia da esplorare”.

“Oggi – dichiara Berlusconi – c’è la possibilità di essere operatori virtuali. Quindi come TIM, Vodafone e Wind offrono servizi voce e contenuti tv, non è da escludere che noi oltre alla tv potremo fornire voce e altri servizi sui telefonini e via banda larga”. Interessa quindi anche a Mediaset la convergenza, estesa a tutto campo: tecnologie, servizi e business.

Mediaset, se l’ipotesi ventilata avesse senso, potrebbe così aggiungersi al lungo stuolo italiano di aspiranti MVNO (operatori virtuali), che oggi annovera telco (come Fastweb , Tele2 e Elsacom ) e aziende ancora estranee al mondo delle telecomunicazioni (come i marchi della grande distribuzione organizzata Auchan , Coop , Carrefour e Conad ) e che formano un gruppo decisamente più numeroso dei quattro operatori mobili reali presenti attualmente sul mercato. E chissà che la recente apertura dichiarata da Vodafone su questo fronte non sblocchi una situazione che, da molto tempo, è all’attenzione dell’ Antitrust . La conclusione dell’ indagine che vede TIM, Vodafone e Wind nel mirino dell’Authority per aver mantenuto “chiuse” le proprie reti, è prevista proprio in questi giorni.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
16 feb 2007
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