Un algoritmo aumenta la bellezza

Un algoritmo aumenta la bellezza

Dei ricercatori israeliani hanno sviluppato un software in grado di perfezionare automaticamente l'immagine digitale di un volto, restituendo un viso più... bello
Dei ricercatori israeliani hanno sviluppato un software in grado di perfezionare automaticamente l'immagine digitale di un volto, restituendo un viso più... bello

Si rassegnino coloro che fanno un vanto delle proprie imperfezioni fisiche: la bellezza non è intangibile, è anzi un insieme di leggi matematiche. Questo il principio sul quale un gruppo di ricerca dell’università di Tel Aviv ha sviluppato la funzione della bellezza , un insieme di algoritmi matematici che individuano i canoni di un volto attraente. Algoritmi che sono in grado di catturare l’immagine di un volto e… “migliorarlo”.

Digital Face Beautification , segnala Israel21C , è il nome del software tuttora in corso di affinamento, presentato al Siggraph lo scorso anno. È in grado di scansionare un’immagine digitale e di operare su una pletora di parametri, restituendo un volto più attraente, nel 79 per cento dei casi osservati.

I parametri su cui il beautifier , l'”abbellitore”, agisce sono stati estrapolati da un’indagine condotta attraverso interviste, in cui i ricercatori chiedevano di assegnare una valutazione numerica alla bellezza dei volti. Correlando le valutazioni offerte dai trecento intervistati con delle variabili fisiche, misurabili, dei visi delle persone ritratte in numerose fotografie, sono emersi i 250 parametri su cui il programma opera. Il processo di abbellimento, lo si osserva nel video di presentazione ( qui in.avi), agisce sulle proporzioni complessive del viso e sulle distanze tra gli elementi del volto, consentendo di operare cambiamenti quasi impercettibili, che offrono però risultati apprezzabili. È inoltre possibile rifinire indipendentemente dei singoli elementi del volto, quali le sopracciglia, le labbra.

I ricercatori dell’università di Tel Aviv individuano già i principali destinatari del loro prodotto. I software per l’elaborazione di immagini, implementando questo tool, consentiranno anche agli utenti meno esperti di ottenere risultati degni di nota. Ma soprattutto, Digital Face Beautification consentirà anche ai professionisti reclutati dalle riviste patinate di abbreviare i tempi di lavoro, senza che si debba procedere per prove ed errori, tentando di individuare quel che stona in un volto poco armonico.

Consentirà inoltre ai fotografi di considerare sempre “buona la prima”, agendo a posteriori anche sui soggetti meno fotogenici. O agendo direttamente al momento della cattura dell’immagine, come già avviene per alcuni prodotti meno sofisticati, come una linea di fotocamere HP, che promette un dimagrimento digitale della silouhette dei soggetti ritratti.

Un altro potenziale campo di azione del prodotto è ravvisabile nella chirurgia estetica . Il chirurgo è solito rinfrancare il paziente (cliente?) mostrandogli l’esito dell’operazione, simulato e studiato sulla base delle caratteristiche fisiche di ciascuno, mediante software per il morphing tagliati su misura per l’ambito medico. I chirurghi, però, potrebbero offrire Digital Face Beautification sui siti delle loro cliniche, per irretire colui che è insoddisfatto del proprio aspetto, facendolo identificare in un simulacro migliore di sé. Un simulacro forse irraggiungibile, generato automaticamente da un software che non tiene conto delle peculiarità fisiche del singolo, sulle base delle quali si agisce in sala operatoria. Con tutte le implicazioni etiche e sociali che ciò comporta.

Ma i ricercatori affermano di non volersi invischiare in una discettazione sulla perfezione, sui canoni di bellezza propinati dai media, sulle fisime che ingenerano: “Per noi ogni immagine è soltanto una raccolta di numeri”, dichiarano a Israel21c . Un’affermazione che richiama alla mente la lezione del classicismo: armonia e proporzione sono una questione matematica. La sezione aurea , ad esempio, è un rapporto matematico che ricorre in natura, che garantisce l’equilibrio armonico del Partenone, delle opere leonardesche, delle geometrie di Mondrian.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
2 mar 2007
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