I network dell'innovazione collegano i paesi

I network dell'innovazione collegano i paesi

Ma l'Italia ancora stenta a farne parte. La conferma arriva dall'ultimo rapporto di Forrester Research che penalizza il nostro paese, in particolare, per la ridotta spesa in ricerca e sviluppo
Ma l'Italia ancora stenta a farne parte. La conferma arriva dall'ultimo rapporto di Forrester Research che penalizza il nostro paese, in particolare, per la ridotta spesa in ricerca e sviluppo

Sono Stati Uniti, Svezia, Finlandia, Irlanda e Svizzera i paesi che trainano la carrozza dell’innovazione nelle economie più sviluppate. Ad affermarlo è Forrester Research che ha appena pubblicato un rapporto sulla capacità di innovazione dei paesi.

“La crescita, la potenza e il benessere di un paese – spiegano gli studiosi che hanno redatto il rapporto “The Forrester Wave: National Innovation Networks, Q4 2006 – dipendono più sul modo in cui l’innovazione viene utilizzata che sull’innovazione in sé”. E citano in questo senso gli investimenti elevati di USA e Giappone, ciascuno dei quali spende 1.270 dollari pro capite in ricerca e sviluppo, in cui non sempre alla spesa corrisponde un’effettiva capacità di trasformare l’innovazione in capacità di sviluppo.

Nei 26 paesi esaminati dal rapporto, tra cui l’Italia, i ricercatori di Forrester analizzano l’emergere di quelli che definiscono Network dell’Innovazione , ossia reti di collaborazione internazionale, persino globale, tra paesi, aziende, università ed altre entità. “In un Network dell’innovazione – spiega Forrester – i paesi identificano ed assumono un ruolo specifico (“inventore”, “convertitore”, “finanziatore”, “mediatore”) sulla base dei propri skill. Aziende avanzate come IBM, Procter&Gamble o BT hanno già gestito Network dell’Innovazione globali sul piano industriale. Ora è tempo che siano i Governi a sostenere e dar forza a queste strutture di mercato collaborativo, istituendo politiche pubbliche illuminate”.

Gli ostacoli non mancano: sulla via dell’innovazione c’è una classe politica e burocratica che stenta a riconoscere le opportunità, spesso confondendo, dicono i ricercatori, innovazione con invenzione . Tanto che molti governi adottano strategie che, anziché guardare ad un’ottica collaborativa globale, puntano sul sistema paese come sistema chiuso , come se tutte le risorse necessarie potessero essere recuperate all’interno e non essere frutto dei “network”.

Il rapporto di Forrester analizza il ruolo dei diversi paesi nei loro diversi “skill” all’interno dei network, scoprendo ad esempio che da Stati Uniti e Svizzera proviene l’impulso dell”‘invenzione”, mentre l’Irlanda primeggia come “convertitore”. E rilevando che nei 26 paesi manca, ad esempio, la funzione di “mediatore”, il che rende meno agevole il flusso globale delle competenze dell’innovazione.

In tutto questo l’Italia non figura bene . I ricercatori hanno spiegato che viene ritenuta arretrata sia in termini di investimenti che di politiche dell’innovazione.

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Pubblicato il
6 mar 2007
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