Ci sono molti modi per farsi largo nel mondo del software ed uno di questi è studiare programmi per l’industria della bellezza, che genera fatturati impressionanti in tutto il mondo ricco: ed è così che han fatto due ricercatori australiani, che hanno annunciato un programma informatico capace di misurare la bellezza di una persona , di una donna nello specifico (la versione “per uomini” non è ancora operativa).
A far conoscere questa straordinaria realizzazione scientifica è il quotidiano australiano The Age , secondo cui il software sarebbe in grado di paragonare due volti e stabilire qual è il più attraente .
Per risolvere l’amletico busillis su cosa sia la bellezza non si è fatto ricorso alla filosofia: il programma si basa sulla scansione di 215 volti tra modelle ed attrici di fama, che determinano così un canone di riferimento . Tradotto in punti e in bit dal software, quel canone viene poi applicato ai volti sottoposti al programma, che in pratica misura quanto un volto è “lontano” da quel genere di bellezza. Tra i riferimenti, nomi come Catherine Zeta-Jones (qui nella foto), Kate Moss e Claudia Schiffer.
A contribuire alla definizione del canone un panel di una cinquantina di volontari di età e origini diverse, che hanno valutato ogni volto in una scala da 1 a 10 . In base alle votazioni sono state tratte delle “medie” e da lì è stata realizzata la scala con cui il software “classifica” i volti che vengono sottoposti alla prova di bellezza .
I due sviluppatori, Massimo Piccardi e Hatice Guns, non sembrano però intenzionati a diffondere il software su qualsiasi piattaforma ma, anzi, di riservarlo all’industria cosmetica o ad altri settori come la chirurgia estetica e la produzione videoludica o multimediale. A loro dire, un programma del genere potrebbe persino impattare sull’autostima se utilizzato senza supervisione. Esprimono infatti il timore che possa finire in mano ad adolescenti, più influenzabili degli adulti dinanzi a questo genere di cose.
Secondo i due programmatori, lo studio del software ha richiesto anni di sviluppo e sarebbe ora in grado di stabilire come degli uomini reagirebbero dinanzi ad un certo volto in una scala da 1 a 10, con un margine di errore di un punto e mezzo.