Chiude la società di Barletta bid.it! Spa

Chiude la società di Barletta bid.it! Spa

In un accorato comunicato il presidente dell'azienda ricostruisce la storia dell'azienda e la situazione che ha portato all'istanza di fallimento. Da sei mesi si lavorava per il rilancio
In un accorato comunicato il presidente dell'azienda ricostruisce la storia dell'azienda e la situazione che ha portato all'istanza di fallimento. Da sei mesi si lavorava per il rilancio


Roma – Pubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa giunto ieri da Antonio Manno, presidente di bid.it! Spa, net company di Barletta che non è riuscita nell’intento di pervenire ad un rilancio dopo la crisi che l’ha colpita. Da sei mesi, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, bid.it! aveva cercato la via del rilancio.

“E’ con profonda amarezza che si rende noto come l’assemblea dei soci, convocata in data odierna, non raggiungendo per l’ennesima volta l’accordo per il rilancio e la ricapitalizzazione della società, abbia invece all’unanimità deliberato di depositare istanza di fallimento in proprio.

Questa assemblea avrebbe dovuto porre un termine alla crisi che da quasi un anno vede colpita la Bid.it! SpA, attraverso un aumento di capitale e la concessione di un finanziamento da parte dei soci Banca121 e Banca Popolare di Bari.
Nonostante le dichiarazioni di interesse al salvataggio della Società espresse nel corso degli ultimi sei mesi, purtroppo, tale operazione è sfumata.

Si compie così il destino di una delle più importanti realtà del panorama dell’Internet.
E dire che Bid.it! SpA ha sede nel “Profondo” Sud; è stata tra i pionieri dell’Internet (il primo Internet Service Provider dello 0883 nel 1995); ha dato lavoro a decine di ragazzi, alcuni dei quali hanno dato vita a loro volta ad altre imprese; ha sviluppato un progetto innovativo come il portale di dinamic pricing; ha sostenuto il passaggio al digitale di centinaia di PMI e Pubbliche Amministrazioni? in una parola ha operato in ogni settore di quella famosa “Società dell’Informazione” che nel Meridione dovrebbe essere una priorità non solo commerciale, ma culturale.

Bid.it! SpA lascia adesso il proprio mercato ad altre società, anche non meridionali.

E’ passato quasi un anno dall’inizio della crisi; purtroppo nulla è stato fatto per porvi rimedio, e nonostante tutti gli sforzi e i sacrifici di quanti hanno lavorato per mesi, è evidente come ormai la Bid.it! SpA sia abbandonata al proprio destino. Il fallimento dell’ultima, ennesima trattativa, nata come tutte le altre sotto i migliori auspici e le più convinte adesioni ai piani di rilancio, impone di fare quello che un anno fa sembrava impossibile.

La fine della bid.it! rappresenta una storia emblematica della difficoltà di fare impresa qui al Sud, come imprenditore ho lottato fino alla fine e con tutte le mie forze anche economiche per evitare un’ingloriosa fine di una sana esperienza di sviluppo occupazionale oltre che di crescita culturale che aveva messo radici da tanti anni e che aveva avviato al lavoro oltre che formato centinaia di ragazzi della nostra terra.
Ciò che oggi mi rattrista di più e che mi amareggia profondamente è la consapevolezza di aver contribuito a costruire qualcosa di importante, un’impresa gioiello del nostro arido Sud che non viene bocciata dal mercato ma piuttosto dalla scarsa sensibilità di chi avrebbe potuto sostenere, in linea con le proprie linee strategiche, un’idea nata nel meridione d’Italia.

Un’indifferenza che ha colpito oltre che me, fondatore di questa iniziativa imprenditoriale, le decine di ragazzi che invano cercavano, pur attraverso iniziative e proteste clamorose, di attirare l’attenzione verso la “loro” azienda, dimostrando una professionalità fuori da ogni schema.

E pensare che l’Unione Europea considera aziende come la Bid.it! SpA un bene prezioso per lo sviluppo industriale e tecnologico…

Sento il dovere di ringraziare quanti hanno cercato, ahimè invano, di spezzare gli incomprensibili ostacoli che si frapponevano verso il salvataggio e il rilancio della Bid.it! SpA: su tutti, il Governatore Raffaele Fitto, che spontaneamente ha fatto il possibile per salvaguardare in estremis un patrimonio occupazionale e di know-how di primo piano per la Regione Puglia.

Giovedì 25 Luglio ho convocato una conferenza stampa a Bari presso l’hotel Sheraton alle ore 10.00 dove spiegherò in ogni dettaglio la storia della bid.it! Spa soffermandomi evidentemente sugli aspetti più inquietanti della crisi societaria, vi ricordo scoppiata improvvisamente ed inaspettatamente il 17 ottobre del 2001, cioè quasi un anno fa.

Aggiungo come, in qualità di rappresentante legale della bid.it! Spa, abbia già conferito mandato al prof. Avv. Vincenzo Chionna dell’Università di Bari per valutare ogni azione tesa a garantire la massima tutela dei diritti e degli interessi della società e dei soci.”

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Pubblicato il
19 lug 2002
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