E' nucleare il Lunar Rover made in China

E' nucleare il Lunar Rover made in China

Presentato alla stampa il prototipo del primo rover di fattura cinese che segna una svolta nel programma spaziale di Pechino. Ora i tecnici guardano alla Luna fiduciosi, con un occhio a Marte
Presentato alla stampa il prototipo del primo rover di fattura cinese che segna una svolta nel programma spaziale di Pechino. Ora i tecnici guardano alla Luna fiduciosi, con un occhio a Marte

Shanghai – Prosegue la corsa verso la Luna intrapresa dalla Cina , di recente divenuta potenza spaziale . Gli scienziati dell’Istituto di ingegneria aerospaziale di Shanghai hanno infatti messo a punto quello che dovrebbe essere il primo robot cinese a calcare la superficie del nostro satellite.

Per molti versi simile ai suoi omologhi americani impegnati su Marte dal 2003, il modello cinese è alto 1,5 metri e il peso si aggira intorno a 200 kg, inoltre con le sue sei ruote si può muovere alla velocità di 100m/h. MR-2, questo il suo nome, non ha ancora terminato completamente la fase di progettazione, probabilmente perché deve ancora effettuare dei test che garantiscano la resistenza alle particolari condizioni ambientali della Luna. Il robot dovrà essere in grado di sopportare, oltre alle temperature estreme e la bassa forza di gravità, anche gli insidiosi raggi cosmici .

Il rover farà parte del secondo step dei tre previsti dal programma spaziale di Pechino. L’allunaggio, previsto per il 2012, permetterà ai tecnici cinesi di trarre informazioni dettagliate sulla composizione dei terreni lunari grazie ai campioni di terra analizzati da alcuni sensori posizionati sul braccio snodato del robot.

La Luna La differenza sostanziale con i rover progettati dalla NASA sta nell’alimentazione: un problema che ha determinato molti rallentamenti nelle missioni svolte sul pianeta rosso dagli americani. Per ovviare a ciò gli scienziati dell’equipe guidata dal prof. Luo Jian hanno deciso di alimentare il proprio lunar rover con l’energia nucleare, il che non rappresenta proprio una novità, visto che già nel 1961 il satellite statunitense Transit 4A adottava questa fonte di energia.

A detta di qualcuno la Cina ha già colmato il gap tecnico nei confronti delle altre potenze spaziali (USA e Russia), le uniche che contemplano missioni con astronauti (e turisti ) nei loro programmi spaziali, e sembra vicina a fare lo stesso anche con i maestri della costruzione robotica, cioè i giapponesi.

Tutto qui? Non proprio. Il governo di Hu Jintao non intende fermarsi solamente all’esplorazione lunare ma, grazie anche all’aiuto logistico di una Russia molto interessata , si dedicherà presto anche all’esplorazione di Marte. Nel 2009 è infatti prevista una missione congiunta fra i rispettivi enti spaziali che avrà come obiettivo il pianeta rosso e un suo satellite, Phobos.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
4 apr 2007
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