Babelgum, la tv P2P battezzata da Spike Lee

Babelgum, la tv P2P battezzata da Spike Lee

Il grande regista americano è il protagonista del lancio a Cannes della nuova beta della net television di Silvio Scaglia. Chi si registra potrà scaricarsi un suo cortometraggio. Ma su Babelgum incombe l'ombra di Joost
Il grande regista americano è il protagonista del lancio a Cannes della nuova beta della net television di Silvio Scaglia. Chi si registra potrà scaricarsi un suo cortometraggio. Ma su Babelgum incombe l'ombra di Joost

Cannes – Come preannunciato nei giorni scorsi, ieri è avvenuta la presentazione formale al mondo di Babelgum , progetto di televisione via P2P che i lettori di Punto Informatico già conoscono e che ora entra nella fase calda del suo sviluppo.

A presenziare il lancio al MIP, il Mercato dell’audiovideo nella città francese, è stato nientemeno che Spike Lee , uno dei più noti registi statunitensi che proprio per Babelgum e per gli iscritti alla sua nuova beta ha ceduto i diritti del suo corto Jesus Children of America , che era stato girato su richiesta di UNICEF e su cui poi lo stesso Lee ha riacquisito i diritti. Per i prossimi tre mesi il suo minifilm , come è stato definito ieri, sarà visionabile dagli utenti del nuovo progetto firmato Silvio Scaglia, già patron di Fastweb .

Il grande regista americano Proprio Scaglia ha cercato di definire ieri le peculiarità di Babelgum rispetto ad un’offerta video in rete sempre più ampia. “Non siamo YouTube – ha dichiarato – accettiamo solo video professionali e di società rintracciabili. I nostri contenuti non sono generati dagli utenti e questo, assieme alla tecnologia che abbiamo messo a punto, offre uno standard qualitativo veramente elevato alla nostra internet tv “.

Le ambizioni di Babelgum sono notevoli, soprattutto punterà sui giovani registi che vogliano farsi conoscere. “Sarà – ha sottolineato Scaglia – una palestra per i nuovi talenti. Il regista che non trova spazi altrove può iniziare da noi”. In più “ampliando le prospettive, altre televisioni e società indipendenti potrebbero testare i propri programmi pilota sul nostro server”. In questa direzione Babelgum ha già stretto una serie di accordi con alcune agenzie e produttori che offrono tramite questa piattaforma alcuni dei propri contenuti, pur senza esclusive.

Babelgum, che può essere utilizzato gratuitamente da qualunque iscritto al servizio, offre una serie di canali a tema e consentirà di essere avvisati via via che i contenuti dei temi scelti verranno caricati nel sistema. La community avrà un peso in quanto la maggiore visibilità sarà offerta a quelli che raccoglieranno più preferenze tra gli spettatori. Che tra di loro possono commentare e discutere le singole produzioni.

Il competitor più diretto per Babelgum è senza dubbio Joost , la creatura P2P messa in piedi dagli stessi creatori di Kazaa e Skype. Lo ammette lo stesso Scaglia, che però punta su un sistema di advertising che ritiene essere fortemente targettizzato e su un apparato di revenue sharing , di condivisione degli utili, con gli autori. “Chi fornirà i contenuti – ha dichiarato – sarà pagato in tre modi diversi. Circa 5 dollari ogni mille viewers, con revenue sharing e in certi casi con accordi di licensing”.

“Joost è mainstream, Babelgum insegue – scriveva di recente Tommaso Tessarolo, uno dei maggiori esperti italiani di net tv e da tempo sperimentatore di entrambi i sistemi – Potrebbe non essere affatto un problema, d’altra parte di spazio ce n’è. Il rischio però è che Babelgum tenti di sovrapporsi troppo al suo rivale, cercando il confronto sugli stessi tavoli. Ma la P2PTV è per un content producer, o per un Network, una piattaforma unica, quindi una volta ceduti i diritti a Joost, non sarà possibile mollarli anche a Babelgum. National Geographics ed MTV hanno già scelto Joost, ed il rischio è che lo trovino più credibile in tanti, rispetto al suo rivale minore”.

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Pubblicato il
19 apr 2007
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