HealthCare Partners , un’associazione di medici californiani, ha deciso di affrontare a viso aperto la questione delle tariffe: il suo listino sarà d’ora in poi consultabile online.
Secondo Robert Margolis, fondatore e CEO dell’ambulatorio, era arrivato il momento di fare chiarezza. E basta un click su “fees for basic services” del sito ufficiale per comprendere quali siano le cifre in ballo. Una “operazione trasparenza” che potrebbe presto essere imitata da moltissime strutture private del settore.
Il Los Angeles Times , che per primo ha seguito la storia, ha sottolineato che si tratta del primo “outing tariffario” della storia medica statunitense. Una strategia che potrebbe rendere il mercato ancora più competitivo, e favorire – almeno nelle speranze dei pazienti – una corsa al ribasso, si spera solo dei prezzi e non della qualità dei servizi.
Ma la scelta di rendere più agevole ai pazienti l’accesso alla tariffe non è un regalo: è facile legare questa storica decisione alla crescente concorrenza di agguerriti rivali nel settore medico: grandi catene di supermercati come CVS Caremark Corp. e Wal-Mart Stores, quelle che per prime hanno iniziato a fornire servizi di base (vaccinazioni, ultrasuoni, etc.) – regolarmente supervisionati da medici, e non da fruttivendoli – lo fanno con prezzi trasparenti e modici.
Dario d’Elia