Sotto processo per... troppe oscenità distribuite online

Sotto processo per... troppe oscenità distribuite online

Un noto produttore di materiale per soli adulti dovrà vedersela con la giustizia americana, che gli chiede conto di quanto ha distribuito online e via posta. Roba troppo... calda?
Un noto produttore di materiale per soli adulti dovrà vedersela con la giustizia americana, che gli chiede conto di quanto ha distribuito online e via posta. Roba troppo... calda?

Washington – Paul F. Little, cinquantenne di Altadena, California, è conosciuto nel settore come Max Hardcore , ed è “rinomato” per produrre materiale pornografico spinto. Troppo spinto per i giudici del Distretto di Florida, Tampa, che lo hanno accusato di atti osceni e lo vogliono alla sbarra, e con lui tutti i suoi beni, confiscati, film e ricavi inclusi.

Little produceva i suoi porno-film per mezzo della società MaxWorld Entertainment. Ora lui e la sua società devono fronteggiare cinque capi d’accusa per la distribuzione di materiale osceno a mezzo computer e cinque per la diffusione dei prodotti attraverso la posta tradizionale.

Little è molto più che un produttore, considerando che è solito dirigere e partecipare nelle vesti di attore ai suoi film. Film che includono “performance” contenenti violenza nei confronti delle attrici e pratiche sessuali “estreme”, stando a quanto riferito dal Dipartimento di Giustizia che ha imbastito la causa.

Per i giudici, i prodotti di Max Hardcore sembrano andare troppo al di là dei semplici film a luci rosse ma la vera colpa di Little sarebbe stata quella di distribuire questo materiale “scottante” attraverso la posta. Piuttosto singolarmente, i cinque video distribuiti online che hanno fatto scattare gli altri capi d’accusa costituivano dei semplici trailer di presentazione di lungometraggi prodotti dalla MaxWorld.

Il produttore dovrà comparire davanti al tribunale il prossimo 12 luglio: qualora gli andasse male, Little rischia la confisca dei film, di tutti i guadagni ottenuti dalla loro distribuzione e delle proprietà usate per produrre e distribuire il materiale, inclusa la sua abitazione e i nomi di dominio Maxhardcore.com e Catalinaxxx.com.

Non è la prima volta che Max Hardcore ha a che fare con la legge: già in passato è stato accusato di oscenità e di simulazione di violenza pedopornografica, uscendone sempre senza conseguenze. Le sue produzioni sono generalmente considerate di una sconcezza esagerata , molto più di quanto riscontrabile negli standard tipici di settore, e non manca chi giudica i suoi film come sostanzialmente misogini.

Le nuove accuse a suo carico non fanno poi che confermare, dopo la vendita a prezzi folli del nome di dominio Porn.com , la perdurante centralità dei contenuti a luci rosse nell’ambito della rete telematica mondiale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
5 giu 2007
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