Intel si piega al laptop di Negroponte

Intel si piega al laptop di Negroponte

Colpo di scena, il chipmaker entra nella Board of Directors del consorzio OLPC, dando vita ad una collaborazione che potrebbe affondare la competizione fin qui serrata di altri soggetti
Colpo di scena, il chipmaker entra nella Board of Directors del consorzio OLPC, dando vita ad una collaborazione che potrebbe affondare la competizione fin qui serrata di altri soggetti

La guerra per la conquista dei mercati emergenti può attendere, almeno per ora: Intel, il motore immobile dell’economia tecnologica basata sui microprocessori, è entrata a far parte del direttorio di One Laptop per Child , stabilendo un patto vincolante di collaborazione e sviluppo concordato della macchina progettata da Negroponte quale strumento ideale per l’alfabetizzazione informatica delle popolazioni meno abbienti.

Il chipmaker di Santa Clara aveva fin qui scelto di proseguire su una strada diversa, dimostrando con il Classmate PC di voler gestire in proprio la connessione del prossimo miliardo di persone al vasto pelago di Internet e del web di nuova generazione. L’iniziativa di Intel è stata recentemente descritta come vera e propria concorrenza sleale da parte di Negroponte stesso, che durante un’intervista rilasciata alla CBS a maggio ha affermato che “Intel dovrebbe vergognarsi di se stessa”, e dovrebbe smetterla di giocare sporco con la filantropia.

Che il produttore abbia o meno riflettuto sulle proprie decisioni di mercato è poco interessante, a questo punto quel che conta è l’obbligo acquisito di supportare il progetto “concorrente” della Children’s Machine del MIT d’ora in avanti, con finanziamenti e collaborazioni “che coinvolgano tecnologia e contenuti educativi”. Un impegno che, comunque, mette al riparo almeno formalmente la strategia Intel, che rimane libera di continuare a lavorare a soluzioni gestite in proprio.

Nell’immediato, l’accordo permetterà se non altro di rendere la concorrenza nei computer a bassissimo costo meno “spregiudicata”, com’è attualmente secondo le parole di Negroponte, anche se, con gi elementi attualmente noti, non è possibile prevedere quale sarà l’influenza concreta del peso non indifferente del chipmaker nei confronti del progetto OLPC.

Walter Bender, presidente per il software e i contenuti del progetto, si limita a dichiarare che OLPC “lavorerà per l’evoluzione costante di XO (altro nome della Children’s Machine ndr ), con l’obiettivo di spingere il prezzo in giù, ridurre il consumo di energia, migliorare le performance e la robustezza dell’hardware. Ci sono diverse piattaforme e architetture che prenderemo in esame e probabilmente offriremo una famiglia di soluzioni in grado di soddisfare diverse necessità”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 lug 2007
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