I legali di J.K. Rowling, la multi-milionaria autrice della saga di Harry Potter, si sono strasformati in emuli di Bianconiglio . A pochi giorni dal lancio ufficiale dell’ultimo romanzo, Harry Potter and the Deathly Hallows “, si sono lanciati in una corsa contro il tempo per denunciare ogni genere di spoiler , pubblicazione anticipata e violazione di copyright. L’ora x, l’ora del lancio ufficiale sul mercato, ormai incombe: domenica allo scattare della mezzanotte l’armata di azzeccagarbugli saprà se sarà riuscita ad alimentare a sufficienza l’hype mediatico e contemporaneamente arginato la diffusione incontrollata di materiale protetto.
La prima denuncia è stata depositata oltreoceano, dai cugini statunitensi. L’editore Scholastic Corp., che cura le edizioni di Harry Potter nelle ex colonie , ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il distributore Levy Home Entertainment e contro DeepDiscount.com. Non avrebbero rispettato i tempi di commercializzazione. Un gruppo di appassionati lettori, infatti, avrebbe iniziato a ricevere i preziosi volumi già da martedì scorso in barba a tutti gli accordi. Fortunatamente, come ha istantaneamente sottolineato Scholastic, si tratterebbe di “circa un centesimo dell’1%” delle 12 milioni di copie a breve vendute.
Tic-tac-tic-tac. Il tempo scorre, ed ecco materializzarsi online foto delle pagine del libro. Nessun commento di Scholastic al riguardo, ma parlano le carte. Anzi le centinaia di lettere intimidatorie spedite alle testate cartacee e online che hanno svelato l’esistenza del libro sui circuiti P2P . Punto Informatico ha accennato solo alla disponibilità online del file fotografico, ma su TechCrunch dove è stata citata The Pirate Bay, senza link, è scattato l’allarme. Dopo neanche 24 ore è stata recapitata una richiesta di immediata censura del post . Altro che mail babbane , avranno usato i gufi …
Ma non è finita qui, perché anche la Rowling ha deciso di scendere in campo. “Ignorate le informazioni errate riguardanti il plot presenti in Rete e sulla stampa”, ha tuonato la scrittrice dal suo sito ufficiale. “Vorrei chiedere a tutti coloro che si dicono fan di Potter di aiutare a preservare la segretezza del racconto per tutti coloro che hanno intenzione di leggere il libro rispettando la data di lancio. A breve saprete tutto!”.
Ma anche questa esternazione non è servita, perché su Gaia Online , sito di social networking famoso fra i teenager, un utente si è divertito a postare immagini ufficiali del libro. “Gaia Online ha immediatamente rimosso il link pubblicato dall’utente… inoltre abbiamo deciso di bannarlo per 14 giorni”, si legge nel comunicato ufficiale del Gruppo gestore. In verità non vi era via di uscita: una Corte californiana aveva concesso la subpoena a Scholastic per far fronte al problema. Va da sé che chiunque oggi volesse conoscere cose come il finale del libro non ha che da smanettare un po’, poco davvero, in rete. Checché ne dica Lord Voldermort .
Dario d’Elia