I radioascoltatori inglesi ritenevano che fosse il Regno Unito a detenere il primato in termini di tecnologie di sorveglianza. Un servizio BBC trasmesso nei giorni scorsi deve averli fatti ricredere: Humphrey Hawksley, corrispondente dagli Stati Uniti, si è sottoposto a scansioni e monitoraggi ed estrazioni del DNA di movimento, si è documentato riguardo alle più inquietanti tecnologie del panopticon made in USA .
IL DNA delle movenze
Prima tappa del viaggio di Hawksley, l’università del Maryland, il laboratorio del professor Rama Chellappa , che con il gruppo di ricercatori a cui fa capo ha sviluppato algoritmi che permettono di risalire al DNA del movimento di ciascuno in soli trenta frame acquisiti da una cam, poco più di un secondo di registrazione video.
Il “DNA delle movenze”, rappresentato con una struttura regolare a doppia elica, è sensibilmente differente per ciascuno, e la simmetria dei movimenti è influenzata dall’attività in cui l’individuo è impegnato. Estratto il DNA delle movenze, confrontando il naturale schema del movimento con eventuali asimmetrie si è in grado di ottenere indizi riguardo al soggetto, rilevando automaticamente se sta trasportando degli oggetti: impossibile stabilire senza l’osservazione umana se il peso in questione sia un devastante ordigno esplosivo o se, semplicemente, l’individuo si stia sobbarcando il peso di un trasloco.
Ma non è tutto: scanning di viso, altezza, peso, incrociati con la gestualità e il modo di camminare, spiega il professor Chellappa, saranno in grado di identificare pericolosi criminali schedati, e di schedare potenziali soggetti pericolosi e inconsapevoli, anche confusi tra la folla.
Monitoraggio volante, al di là dei muri
Mappato e schedato nel laboratorio di Rama Chellappa, Hawksley si è diretto verso un laboratorio della Defence Advanced Research Projects Agency ( DARPA ): spetta all’agenzia USA, il braccio scientifico del Pentagono, assicurarsi che l’America non sia seconda a nessuno in quanto a tecnologie militari e non.
Tony Tether, a capo della DARPA, parla di traduttori istantanei universali di stampo trekkie con cui equipaggiare i soldati americani, ma anche di velivoli robotici ( UAV ) simili a quelli già presentati nel Regno Unito, in grado di pattugliare ampie porzioni di territorio: cinque anni di autonomia , nessun bisogno di una guida umana, per un monitoraggio permanente di aree a rischio, a cominciare da Bagdad.
Hawksley avverte inoltre che la privacy dei cittadini non sarà assicurata nemmeno nell’intimità della propria abitazione. Il corrispondente BBC ha incontrato Ian Kitajima, un responsabile di Oceanit , azienda che sta operando a fianco dell’esercito nell’intento di mettere a punto un sensore capace di rivelare la presenza di esseri viventi anche oltre ostacoli di vario tipo . Capace di carpire le onde radio emesse da ogni corpo, si mostra in un’ animazione , il sistema sarà in grado di segnalare non solo la presenza del nemico, ma anche dettagli significativi quali frequenza del battito cardiaco e della respirazione, indizi importanti per determinare lo stato d’animo di colui che tenta di nascondersi.
“Fra dieci anni – ha spiegato Kitajima – la tecnologia sarà anche più intelligente: analizzando una persona con uno di questi apparecchi saremo in grado di sapere cosa pensa “.
Sono in molti coloro che suggeriscono come un battito cardiaco accelerato non sia una buona ragione per sospettare di qualcuno, sono in molti a diffidare delle previsioni di Kitajima, osservando come l’analisi delle onde cerebrali possa garantire solamente dati quantitativi, non qualitativi, rivelando ben poco delle intenzioni del soggetto sotto osservazione.
Certo è che, combinati con l’ analisi di parametri comportamentali , tecnologie già operative da anni, o con apparecchi per la risonanza magnetica ad hoc , tutti i sistemi di sorveglianza potrebbero svelare molto di quel che frulla nella mente di persone inconsapevoli.
Ma i cittadini sembrano non preoccuparsi, tutt’altro
Il corrispondente BBC sostiene che negli USA come nel Regno Unito i sondaggi descrivono uno scenario in cui il 75 per cento dei cittadini desidera addirittura una sorveglianza più pervasiva .
Sono quattro milioni le cam che ogni giorno intercettano i sudditi di sua maestà; New York si prepara alla sorveglianza ubiqua: è davvero un destino ineluttabile?
Gaia Bottà