L'elettronica senza piombo uccisa dallo stagno?

L'elettronica senza piombo uccisa dallo stagno?

Dovrebbe sostituire il piombo usato nelle tradizionali saldature sui componenti elettronici, ma potrebbe essere una cura peggiore del male: lo stagno si modifica e può mandare in corto circuito gli apparati elettronici
Dovrebbe sostituire il piombo usato nelle tradizionali saldature sui componenti elettronici, ma potrebbe essere una cura peggiore del male: lo stagno si modifica e può mandare in corto circuito gli apparati elettronici

Il piombo è un elemento tossico, e come prevede la direttiva dell’UE “Restrizione dell’uso di talune sostanze pericolose nell’attrezzatura elettrica ed elettronica” , meglio nota come RoHS , l’elettronica di consumo deve farne a meno e sostituirlo con leghe non pericolose per la salute e l’ambiente. Lo stagno, l’alternativa al piombo più usata nelle saldature dei componenti, è certamente meno tossico ma pone seri rischi al regolare funzionamento del dispositivo interessato creando un fenomeno noto come baffi metallici .

Un esempio di.. baffi Le origini del fenomeno sono ancora oscure, ma i filamenti di metallo lunghi fino a 10 millimetri che possono generarsi dalle saldature a stagno possono risultare fatali all’elettronica dei componenti, creando ponti conduttivi tra due aree che non dovrebbero venire a contatto e portando quindi a cortocircuiti, malfunzionamenti o nel peggiore dei casi alla distruzione vera e propria dell’oggetto.

Un fenomeno che non è limitato al solo stagno, e che ha già avuto modo di dimostrare tutte le possibili conseguenze come ricorda la lista di disastri celebri curata dalla NASA e riconducibile appunto ai suddetti baffi spontanei e incontrollabili. Ambienti militari, medici, aerospaziali o semplicemente domestici, niente è al sicuro dal potenziale pericolo , che secondo ars technica è un rischio pandemico concreto molto più di quanto lo sia stata la bufala del famigerato Baco del Millennio.

Il piombo fungeva da calmiere al fenomeno , visto che apparentemente una lega di stagno contenente il suddetto non genera baffi ad un livello apprezzabile o pericoloso, oltre ad avere un punto di fusione più basso che garantisce una maggiore stabilità di funzionamento per i dispositivi elettronici. Una serie di qualità che, tossicità a parte, da solo lo stagno non è in grado di offrire.

La frittata, ad ogni modo, è oramai fatta: la direttiva comunitaria impone già dall’estate del 2006 che non sia presente alcuna traccia di piombo negli apparati messi in commercio sul Vecchio Continente, e la cosa ha spinto i maggiori produttori ad abbracciare possibili alternative. L’ingegnerizzazione avanzata della circuiteria elettronica può aiutare a mitigare e tenere sotto controllo il fenomeno, suggerisce ars , ma il problema è reale e mette in mostra tutte le disastrose conseguenze dell’impiego storico di materiali tossici da parte dell’industria . Solo ora si è costretti a cercare delle alternative, e trovarne di valide potrebbe costare molto in termini di tempo e in termini economici.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 ott 2007
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