Il primo Android è Google

Il primo Android è Google

BigG presenta la piattaforma open per la telefonia mobile. Non solo software: insieme a Google lavoreranno oltre trenta operatori del mondo mobile, per creare un ecosistema aperto e, giura l'azienda, virtuoso
BigG presenta la piattaforma open per la telefonia mobile. Non solo software: insieme a Google lavoreranno oltre trenta operatori del mondo mobile, per creare un ecosistema aperto e, giura l'azienda, virtuoso

Sono 34 fra carrier, produttori di tecnologia hardware e software per il mondo mobile a dare vita a Open Handset Alliance , un’alleanza improntata allo sviluppo di un mercato più aperto e dinamico. A fare da perno della loro cooperazione sarà Android , una piattaforma software che promette di affrancare il mondo mobile dallo scenario ormai irrigidito tracciato dai soliti noti.

A dirigere i lavori, Google, che tre anni fa aveva acquisito l’azienda che dà ora il nome alla piattaforma software. Niente Googlefonini in vista : come si scrive da tempo , BigG irromperà sul mercato della telefonia mobile con una mossa sul fronte software. Entro metà 2008 Android inizierà ad animare i dispositivi delle aziende che fanno parte dell’alleanza per i terminali liberi. T-Mobile e HTC hanno già annunciato di voler approfittare delle opportunità offerte dalla flessibilità della piattaforma per offrire servizi capaci di aprire la strada all’Internet wireless, da fruire attraverso dispositivi innovativi.

Le caratteristiche del pacchetto software targato BigG? Innanzitutto comprenderà tutto ciò che serve per far funzionare un telefonino : dal sistema operativo, all’interfaccia utente, passando per numerose applicazioni. Sarà inoltre di impronta open e abbraccerà applicazioni di terze parti. Basato su kernel Linux, rilasciato con licenza Apache, Android consentirà agli operatori dell’hardware di personalizzare al massimo i loro prodotti, consentirà agli sviluppatori di sfruttare pienamente le possibilità di costruire su di esso : la prossima settimana verrà rilasciato l’ Android SDK , perché gli sviluppatori possano iniziare a lavorare fin da subito per creare le applicazioni più disparate.

A parere di Eric Schmidt , presidente e CEO Google, Android “è molto più ambizioso di ogni singolo Google Phone sul quale si è speculato nelle scorse settimane”. A maggior ragione, per il fatto che Android rappresenti ben più di un sistema operativo e di un pacchetto di applicazioni: la sua natura open sarà in grado di favorire innovazione e competitività , incoraggiando la comparsa di nuovi attori sul mercato, offrendo agli utenti servizi e prodotti più interessanti ed economici. Inoltre, promette Schmidt, l’atteggiamento con il quale Open Handset Alliance guarda a mercato e tecnologia “darà forma ad un nuovo ambiente informatico che cambierà il modo in cui, in futuro, le persone accederanno alle informazioni e le condivideranno”.

“Sarà un modo per portare Internet direttamente nei telefonini della gente”: così presenta Android Andy Rubin, a capo della divisione di BigG che si occupa di telefonia mobile. Un’opportunità appetibile non solo per il primo mondo: installato sui dispositivi delle persone disseminate agli angoli più remoti del mondo disconnesso, Android garantirà loro l’accesso alla Rete e a servizi a distanza in grado di migliorare la qualità della vita.

“È un annuncio importante – spiega a BBC l’analista di Ovum Adam Leach – Il numero delle aziende coinvolte è impressionante”, anche se alcuni osservatori non rinunciano a mettere in evidenza i grandi assenti. Un progetto meramente tecnico non avrebbe potuto raccogliere l’interesse di attori che operano su mercati differenti come NTT DoCoMo, Motorola, Samsung, Intel, Qualcomm e Telecom Italia: gli operatori che si sono messi in gioco auspicano piuttosto di riuscire a creare un ecosistema aperto che possa coinvolgere tutto il mondo mobile.

Qui sotto un video ufficiale di Google, a presentazione di Android e dell’Open Handset Alliance.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 6 nov 2007
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