La nuova paura: i videogiochi VoIP
Dopo i games violenti e i titoli che fanno venire gli occhi storti, l'ultima frontiera del terrore sono i giochi in cui gli utenti parlano tra loro. Dalla Francia un avvertimento: fuori i minori. E una soluzione: avatar che si stancano


Il problema è che spesso i genitori non sono al corrente di certe caratteristiche del gioco, o semplicemente non si rendono conto delle implicazioni: secondo FDI anche questo genere di opzioni deve rientrare in un ambito di "controllo anagrafico". Certi tool e strumenti non dovrebbero essere disponibili a tutti indifferentemente ma soltanto a coloro che rientrano in determinati "range di età".
Il problema del tempo si pone in modo particolare, secondo FDI, proprio per i MMOG. Si tratta di giochi che pur potendo essere "scanditi" in livelli (o quartieri), di fatto non hanno una fine, e questo spingerebbe soprattutto i più giovani a passarci sopra davvero troppo tempo. Come evitare che ciò continui? Una delle proposte è rallentare le performance del gioco, renderlo col passare delle ore sempre meno soddisfacente. "Uno potrebbe non gradire l'interruzione del gioco improvvisa - sostiene Baup - In cambio non è illogico pensare che il personaggio (o l'avatar con cui il giocatore interagisce nel MMOG, ndr.) possa ad un certo momento iniziare ad affaticarsi".
Tutto qui? No. Sebbene FDI apprezzi il sistema di classificazione dei videogiochi europeo, l'arcinoto PEGI anche nella sua incarnazione PEGI Online, il Forum ritiene che occorra fare di più. "Bisogna - sostiene Baup - fornire una informazione supplementare tanto ai giocatori quanto ai genitori sul contenuto sia da parte degli editori quanto dagli amministratori di sistema". Per i videogame online, dunque, non bastano le indicazioni contenute sulla "scatola" del prodotto, occorre offrire garanzie anche sul modo in cui le attività videoludiche vengono gestite online.

Come accennato, una raccomandazione di questo tipo espressa dal Forum non è vincolante per l'Esecutivo né naturalmente per il Parlamento, ma FDI è un'organizzazione senza scopo di lucro alla quale partecipano esponenti dell'industria e dell'associazionismo nonché rappresentanti istituzionali. Si presenta come una sorta di trait d'union tra le istanze della società civile e delle imprese con le opportunità dell'azione legislativa e di governo. In questo senso la Raccomandazione sui "jeu vidéo en ligne" è pensata esplicitamente per entrare nell'agenda politica e fornire delle linee guida tanto per leggi nazionali francesi quanto per iniziative che il paese può intraprendere a livello comunitario. Lo stesso Baup ha ammesso che molti dei nodi affrontati dalla Raccomandazione sui videogiochi sono applicabili "all'intera Europa".