Spot sparati direttamente nel cervello

Spot sparati direttamente nel cervello

Ci pensa un nuovo cannone: può essere diretto contro le vittime come il faretto di una discoteca. Può servire anche a musei e installazioni turistiche
Ci pensa un nuovo cannone: può essere diretto contro le vittime come il faretto di una discoteca. Può servire anche a musei e installazioni turistiche

Passeggiare per Manhattan come tutti i giorni, e all’improvviso sentire una voce nella testa: “Chi c’è, chi è là?”. Il passante si volta perplesso: attorno a lui tutti sembrano proseguire per la loro strada, nessuno sembra aver sentito il grido d’avvertimento. Poi di nuovo la voce nella testa: “No, non è stata la tua immaginazione…”. Roba che se soffri di cuore puoi restarci secco: eppure è solo pubblicità .

L'installazione newyorkese che pubblicizza Paranormal State Si tratta della trovata, invero piuttosto originale, di un creativo statunitense per promuovere una nuova serie tv : Paranormal State , ennesima rivisitazione di storie su presenze eteree e poteri metafisici. Per funzionare, sfrutta la tecnologia audiospotlight sviluppata dalla statunitense Holosonic , in grado di indirizzare un fascio sonoro verso un punto specifico di una stanza o, come in questo caso, di una strada.

Una tecnologia ideata negli anni settanta, e che ricorda molto quella che sta sviluppando Microsoft per i PC. Grazie all’impiego degli ultrasuoni, è possibile realizzare veri e propri coni di impulsi: di per sé, le onde sonore di lunghezza d’onda molto ridotta risultano inaudibili dagli esseri umani, ma attraversando l’aria vengono distorte , in modo matematicamente prevedibile, e possono dunque essere controllate con precisione per renderle avvertibili e focalizzate in punti specifici.

L’invenzione nasce per i musei e più in generale per le attrazioni turistiche . La sua utilità in una galleria d’arte è evidente: il visitatore passa davanti al quadro e ascolta una spiegazione dettagliata di quanto sta guardando, senza che il sovrapporsi dei messaggi di ciascun quadro crei un fastidioso effetto cacofonico .

L’idea è adatta anche per i locali, ad esempio per creare zone dove si ascolta la musica – magari per ballare – e zone dove invece è possibile chiacchierare. I fasci sonori funzionano proprio come gli analoghi fasci di luce: sono direzionali, possono rimbalzare su una superficie per creare un effetto diffuso e sono assolutamente innocui . Solo un po’ terrorizzanti, almeno se non ci si è abituati.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
14 dic 2007
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