Sharp infetta i suoi display LCD col 3D

Sharp infetta i suoi display LCD col 3D

Sharp, primo produttore giapponese di monitor LCD, svela una nuova tecnologia che potrebbe spingere la terza dimensione sul mercato dei monitor consumer
Sharp, primo produttore giapponese di monitor LCD, svela una nuova tecnologia che potrebbe spingere la terza dimensione sul mercato dei monitor consumer


Tokyo (Giappone) – I cosiddetti display 3D non sono certo una novità: le società che hanno sviluppato tecnologie per portare la terza dimensione sui monitor LCD sono diverse, ma fino ad oggi si trattava per lo più di piccoli produttori in cerca di nicchie di mercato ancora inesplorate. A portare i display 3D sotto i riflettori è arrivato l’annuncio, da parte di Sharp, di un nuovo tipo di display 3D in grado di costare poco e perfettamente utilizzabile anche in modalità 2D.

L’annuncio ha destato particolare interesse per il fatto che Sharp è il primo produttore mondiale di monitor LCD, caratteristica che ne fa la maggiore candidata all’eventuale diffusione, sul mercato di massa, delle tecnologie 3D applicate ai display LCD a matrice attiva.

L’azienda si è già detta impegnata nella costituzione di un consorzio per i display 3D che coinvolgerà tutti i maggiori produttori del settore, fra cui Microsoft e Sony.

“Nello stesso modo in cui le TV in bianco e nero sono passate al colore, noi crediamo che i display stiano per passare al 3D”, ha affermato Stephen Bold, managing director degli Sharp Laboratories of Europe.

Sharp ha spiegato che i suoi display 3D si basano su di una vecchia tecnologia, chiamata “parallax barrier”, per generare immagini stereo su di un display piatto. Il grande passo avanti, secondo il colosso giapponese, sarebbe dato dall’affinamento di questa tecnologia, ora più efficiente ed economica, e soprattutto dall’aver trovato una tecnica, detta Switching LCD, per passare in modo quasi istantaneo dalla modalità 3D a quella 2D e viceversa. Questo significa che i display LCD di Sharp possono essere utilizzati, all’occorrenza, come monitor tradizionali: una caratteristica, questa, che più d’ogni altra li rende finalmente adatti a sbarcare sul mercato di massa.

Sharp sostiene che i suoi display 3D possono essere utilizzati per il lavoro, i videogiochi, la computer grafica, il CAD/CAM, applicazioni mediche o persino nel segmento dei dispositivi mobili, come PDA e console da gioco portatili.

La cosa interessante è che non si parla di un prodotto che uscirà sul mercato fra anni ma di monitor che Sharp lancerà in un arco di tempo compreso fra i tre e i sei mesi, a prezzi che, secondo l’azienda, non dovrebbero superare il 50% del costo di un monitor LCD convenzionale.

Una delle limitazioni che ancora caratterizzano questi display è però data dalla necessità, per l’utente, di mantenersi ad una precisa distanza e angolazione dal centro del monitor. Sharp ha spiegato che i suoi display saranno dotati di un piccolo indicatore che aiuterà l’utilizzatore ad assumere la posizione ottimale per la visione stereoscopica.

Un altro limite è dato dalle risoluzioni attualmente raggiungibili: altre tecnologie, come quella di Deep Video Imaging , sono in grado di spingersi fino a 1280 x 1024 pixel, ma a costi ancora esorbitanti. Sharp al momento non ha dichiarato a quale risoluzione opereranno i suoi primi modelli di display 3D, limitandosi ad affermare che nel giro di pochi anni molte delle attuali barriere tecnologiche verranno definitivamente abbattute.

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Pubblicato il 30 set 2002
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