“Questo video o gruppo potrebbe contenere materiale inappropriato per alcuni utenti, come segnalato dalla community di YouTube.
Se fai clic su “Conferma”, renderai visualizzabile da questo account ogni video o gruppo segnalato dalla community di YouTube.”
Scrive a Punto Informatico Lorenzo G.: “Gentili signori, vi scrivo per segnalare un fatto curioso riguardante la policy sui contenuti video di Youtube.
Dal 2003 produciamo video ad interesse culturale sul nostro canale televisivo visibile in Toscana, e ormai da più di un anno rendiamo disponibili gratuitamente i contenuti su varie piattaforme. Importante specificare che per ogni contenuto abbiamo l’autorizzazione dei vari enti museali e soprintendenze.
Il video in questione riguarda il David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia di Firenze, ed è visibile qui . Come noterete per visionare il video è necessario fare il log in o registrarsi autodichiarando di essere maggiorenni, perché il contenuto è stato flaggato come “inadatto” ai minorenni.
Innanzitutto ci tengo a sottolineare che non è questa una mia richiesta di pubblicità, quindi non è necessario evidenziare la nostra emittente. Però rimango veramente deluso da questa “marchiatura” sul nostro video, che niente ha da avere di inappropriato se non per un non proprio perfetto inglese, e mi indigna profondamente subirla senza avere nessuna risposta da parte di Youtube stessa, che non ha risposto alla mia segnalazione fatta attraverso il loro form, difficile da raggiungere e comunque unico modo di tentare di contattarli.
Questo è sicuramente un piccolo caso, ma ci tengo a sottolinearlo a voi chiedendo il vostro parere, visto che di contenuti inadatti su Youtube ne ho visti in quantità e di flag di appropriata inappropriatezza non ne ho visti molti.
Cordiali saluti
Lorenzo G.
Caro Lorenzo
volendo escludere che il video sia stato “taggato” dagli utenti che lo hanno visto perché pubblicizza la Galleria e un albergo di Firenze, l’unica possibilità è che sia finito nel mirino della community perché la statua di Michelangelo presenta un corpo nudo: rivolto ad un pubblico anglosassone, il video è appunto in inglese, parrebbe finito sotto le forche caudine a causa di un diverso “senso del pudore”. Da questo punto di vista il flagging del video può offrire notevoli spunti di approfondimento, sebbene non sia certo l’unico esempio di queste diversità culturale.
Detto ciò, il tag non è che uno degli strumenti messi a disposizione della comunità degli utenti, il fatto che un video venga “bollato” in quel modo in realtà non toglie nulla alla qualità o al senso artistico che può esprimere, ma è di fatto solo l’espressione di un giudizio collettivo su un aspetto specifico ancorché risibile del video stesso, come tutti i giudizi passibile di errore.
Quello che forse si potrebbe chiedere a YouTube, visto il numero crescente di video dedicati all’arte e alla storia dell’arte pubblicati in tutto il Mondo, è l’aggiunta di un tagging dedicato, che possa esprimere la diversità di questi contributi rispetto ai video “inappropriati per alcuni utenti”.
Grazie della segnalazione, che giriamo volentieri a YouTube.
A presto,
Punto Informatico