Superdatacenter da pochi watt

Superdatacenter da pochi watt

Per abbassare gli abnormi consumi mondiali per l'elaborazione dati, un supercomputer fatto di chip a basso assorbimento
Per abbassare gli abnormi consumi mondiali per l'elaborazione dati, un supercomputer fatto di chip a basso assorbimento

Torna in scena l’attenzione per il green computing : molti ricorderanno Green Destiny , il supercomputer fatto di tanti piccoli server ridotti all’essenziale ( blade ) per esaltarne la potenza di calcolo, nato al Los Alamos National Laboratory per scelta del papà di Linux, Linus Torvalds.

Horst Simon Ne segue ora le tracce il dott. Horst Simon, che con la sua squadra studia come utilizzare numerosi chip a basso assorbimento per costruire supercomputer.

Il tema dei consumi energetici che si accompagnano all’elaborazione elettronica dei dati ha assunto negli ultimi anni un ruolo di assoluto primo piano. Lo dicono le cifre: negli Stati Uniti oggi le aziende e le organizzazioni spendono 16 miliardi di dollari l’anno (quasi 11 miliardi di euro) solo per alimentare i computer, consumando quasi 200 TW (200 miliardi di watt) di energia. Una cifra da capogiro, se si pensa che l’intera Italia consuma complessivamente intorno ai 45-50 TW l’anno.

Di qui l’importanza che, di giorno in giorno, il tema va acquisendo e di cui si sta occupando il team di Simon. Il lavoro si sviluppa in diverse direzioni: vi è innanzitutto una partnership con Tensilica e Rambus , aziende impegnate nel campo della progettazione e realizzazione di low power chip . Questi chip a basso consumo vantano una grande capacità di calcolo per watt , possono cioè svolgere un elevato numero di operazioni le quali, per essere compiute in analoga quantità e stesso tempo in altri processori di ordinaria progettazione, richiederebbero molta più energia.

Vi è poi l’attenta osservazione, spiega The Register , delle architetture dei chip per laptop, un ambiente hardware in cui, per definizione, i consumi devono essere bassi.

Il futuro è il Climate Computer : “Possiamo ottenere la stessa potenza di calcolo con un ventesimo del consumo di energia”, dice Simon, che ritiene questa sperimentazione necessaria per un mondo in cui i computer center consumino tra 20 e 130 MW, anticipando così le contromisure ad una futuribile ma realistica vision di consumi eccessivamente alti .

I più curiosi troveranno in questa pagina una nutrita serie di riferimenti che meglio delineano la grande rilevanza scientifica degli studi del dott. Horst Simon.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
4 feb 2008
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