In Israele si lavora alla miniaturizzazione delle tecnologie di proiezione delle immagini , soluzioni per risolvere la limitata fruibilità dei display di piccole o piccolissime dimensioni. È all’opera la società Explay : grazie al know-how multidisciplinare dei suoi esperti comunica di aver sviluppato quello che definisce “il proiettore più piccolo del mondo”.
Frutto del lavoro di specialisti in tecnologie ottiche, polimeri e circuiti digitali e non, il nano-proiettore sfrutta una tecnologia laser definita “rivoluzionaria” in grado di trasmettere su ogni genere di superficie immagini grandi 20 volte più del dispositivo stesso . Il proiettore è stato progettato ponendo al centro sicurezza, qualità di visione ottimale, immagini “corpose” e risparmio energetico per non prosciugare in maniera eccessiva la carica della batteria.
OnDeGo , la prima generazione della tecnologia Explay, si rivolge sia all’utenza consumer che a quella business, e il micro-proiettore può essere adoperato sia “stand-alone” – lavorando via cavo o con una connessione wireless – che come modulo integrato all’interno di dispositivi mobili pre-esistenti quali telefoni cellulari, PDA, palmari e quant’altro.
Stando alle informazioni fornite da Explay, OnDeGo supporta la proiezione compresa tra i 7 e i 30 pollici . Tra le caratteristiche principali offerte dal gingillo, la società produttrice sottolinea la disponibilità di una soluzione all-in-one grande come una scatola di fiammiferi, ideale per essere integrata nei dispositivi mobili, la possibilità di condividere facilmente contenuti in “alta risoluzione”, un consumo ridotto di energia, installazione agevole e impiego a prova di ragazzini.
“L’esperienza mobile è drammaticamente limitata dalla dimensione degli schermi dei dispositivi – dicono da Explay – e con l’avvento della TV mobile e altre tipologie di contenuti video portatili, i provider, i produttori di dispositivi e l’industria dei contenuti non sono in grado di far fronte alle loro promesse di una vera esperienza in mobilità”. Ed è proprio in questa mancanza che prova a introdursi Explay, che lavora alle tecnologie di nano-proiezione sin dal lontano 2001.
Alfonso Maruccia