L'Irlanda, i matusa e il social network

L'Irlanda, i matusa e il social network

Il governo dell'isola verde giunge in soccorso dei genitori. Con una guida su come funzionano e dove si annidano i rischi nel web 2.0. Mentre nel Regno Unito si schedano i predatori di minori
Il governo dell'isola verde giunge in soccorso dei genitori. Con una guida su come funzionano e dove si annidano i rischi nel web 2.0. Mentre nel Regno Unito si schedano i predatori di minori

È una iniziativa a tutto tondo quella lanciata dal ministero della Giustizia irlandese per promuovere la sicurezza online: phishing, furto d’identità e tutti i rischi legati alla navigazione sono riassunti e spiegati ai profani sul sito makeITsecure . La novità è l’arrivo in forma cartacea di una delle guide realizzate: a essere data alle stampe sarà quella dedicata ai social network , che le cronache riportano essere il terreno di caccia favorito dai predatori sessuali .

“I genitori dovrebbero familiarizzare con le nuove tecnologie che usano i loro figli, così che possano imparare ad usarle ed essere in grado di capire cosa fanno i loro ragazzi online”, ha detto il ministro Brian Lenihan: “È una questione di responsabilità parentale, non di invadenza: i genitori devono sapere dove navigano i figli, e se quei siti siano pericolosi o meno”.

Il libretto, che sarà disponibile dalla prossima settimana, illustra con esempi grafici e linguaggio non tecnico il concetto di social network, nonché i meccanismi di funzionamento del web 2.0. Attraverso alcuni esempi, ai lettori viene anche spiegato quali siano i rischi di pubblicare informazioni troppo personali su questi siti, e le conseguenze di questo gesto: la rete, si sa , non cancella bensì conserva all’infinito.

Guide cartacee a parte, il governo irlandese sembra intenzionato a spingere decisamente verso un accordo con i provider per “rendere Internet un posto più sicuro”: lo stesso Lenihan ha varato un organismo apposito per la sicurezza online , l’ Office for Internet Safety (OIS), attribuendo al neo-direttore John Laffan il compito di dialogare con interlocutori pubblici e privati per “garantire ai giovani cittadini la migliore protezione possibile contro i rischi legati allo sfruttamento e al crimine su Internet”. Quali siano i mezzi che il governo intende adottare non è ancora chiaro, anche se l’annuncio dell’apertura di un tavolo con gli ISP lascia intendere la possibilità di introdurre qualche tipo di filtro per la navigazione .

Restando nell’arcipelago britannico, il timore per la sicurezza dei più giovani ha spinto anche il governo di Sua Maestà Elisabetta II a puntare sulla tecnologia: un network nazionale metterà a disposizione della polizia tutte le informazioni sui condannati per reati sessuali che coinvolgono minori , e permetterà ai genitori che lo desiderano di verificare se gli adulti che entrano in contatto coi loro figli risultano schedati in questo database.

Per il momento si tratta di una sperimentazione, avviata soltanto in quattro contee e dalla durata prevista di 12 mesi: se avrà successo, il programma sarà esteso entro il prossimo anno a tutto il territorio dell’Inghilterra e del Galles. La decisione è parte di un pacchetto più ampio di norme pensate per combattere i crimini che coinvolgono i giovani, e che prevede tra l’altro la fornitura di ulteriori metal detector per le scuole al fine di intercettare le armi che i ragazzi decidono di portare in classe.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
19 feb 2008
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